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Vasta adesione alla “protesta bianca” di acconciatori ed estetisti pugliesi. Tra loro ruvesi

La Redazione
Ieri mattina le imprese wellness aderenti a Confartigianato hanno aperto i propri centri, senza accogliere i clienti, per chiedere alle Istituzioni la possibilità di tornare a lavoro
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Numeri elevatissimi, quelli registrati dalla manifestazione “bianca” delle imprese del benessere pugliesi promossa da Confartigianato in Puglia, ieri, dalle 9 alle 13.

Già dalle prime ore del mattino migliaia di acconciatori, barbieri ed estetisti hanno risposto in maniera massiccia alla “chiamata” dell’associazione di categoria, alzando le saracinesche dei propri saloni e aprendo le porte dei propri studi per protestare e gridare il proprio disagio con lo slogan “il nostro lavoro non è un gioco”.

Incredibile la diffusione dell’iniziativa che, complice la decisione di non scendere in piazza per evitare ogni rischio di assembramento, si è subito riversata sui social network, in un inarrestabile tam-tam di testimonianze, foto, video e post di pacifica ma decisa protesta.

L’intero settore conta in Puglia circa 10.000 imprese, in larghissima prevalenza artigiane.

Secondo il Centro Studi di Confartigianato Puglia, sono esattamente 9.664 le aziende attive del comparto tra «servizi dei parrucchieri e di altri trattamenti estetici» (con codice Ateco 96.02.00), «saloni di barbiere e parrucchiere» (Ateco 96.02.01), attività legate ai «servizi degli istituti di bellezza» (Ateco 96.02.02), imprese si occupano di «servizi di manicure e pedicure» (Ateco 96.02.03).

La perdurante chiusura delle attività del benessere ha determinato  in Italia, nel solo 2020, una perdita di ricavi per oltre due miliardi di euro (per la precisione, 2.104 milioni di euro). Sulla base dei dati dell’Istat, si stima nei servizi alla persona un tasso di lavoro indipendente irregolare del 28 per cento. La chiusura di acconciatori e centri di estetica nelle aree rosse apre sterminati spazi di domanda per un’offerta irregolare caratterizzata da un esercito di abusivi. Uno stato di cose che rischia di consolidarsi nell’immediato futuro, considerate le difficoltà economiche delle attività regolari. Da qui la forte protesta degli imprenditori del comparto.

«Ci aspettavamo una grande adesione ma l’entusiasmo con cui le imprese pugliesi hanno risposto all’iniziativa è stato soverchiante – commenta Silvia Palattella, presidente degli acconciatori di Confartigianato Puglia.

Questo riscontro è il sintomo più chiaro di un disagio ormai incontenibile di fronte all’evidente ingiustizia che si sta consumando nei confronti della categoria. È dimostrato che le nostre attività sono sicure e non hanno alcun impatto rispetto alla crescita del contagio. Perché allora continuare a tenerci chiusi?

Gli unici a beneficiarne sono gli abusivi: loro sì che, senza applicare alcuna norma, presidio sanitario o protocollo igienico amplificano la diffusione del virus. Senza contare il fatto che, sfuggendo ad ogni controllo, per loro non valgono tasse né tributi.

Ecco perché tenerci ancora chiusi, assoggettati a questa ‘giostra’ continua dei colori non solo è ingiusto ma anche insensato: il nostro lavoro non è un gioco».

«I colleghi e le colleghe delle imprese di estetica hanno risposto in modo massiccio all’iniziativa – continua Raffaella Semeraro, presidentessa degli estetisti di Confartigianato Puglia -. D’altro canto dopo un anno come quello appena trascorso fa rabbia vedere le strade piene di gente mentre noi triboliamo ogni settimana nella speranza che sia quella buona per riaprire le attività.

Abbiamo anche noi famiglie e collaboratori di cui siamo responsabili e proprio per questo siamo completamente attrezzati per gestire in piena sicurezza la clientela, come facevamo già ben prima della pandemia.

Con la nostra manifestazione –  conclude – abbiamo dimostrato in maniera civile e ordinata quanto sia grave la difficoltà di un comparto così numeroso in Puglia, di cui resterà ben poco se non verremo rapidamente rimessi in condizione di poter fare quello che è semplicemente il nostro lavoro».

«Come Confartigianato ci stiamo adoperando ad ogni livello affinché venga rapidamente consentita la riapertura delle attività del benessere – conclude Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia. Ci auguriamo che, dopo la grande raccolta firme nazionale, le interlocuzioni costanti con la Regione e con i sindaci del nostro territorio e il riscontro straordinario di questa manifestazione, il Governo nazionale capisca finalmente l’errore in cui sta incorrendo, prima che sia troppo tardi».

venerdì 16 Aprile 2021

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