Attualità

La carica dei 100 e lode, Silvia Giangaspero

La Redazione
«Mi mancherà incrociare ogni mattina quei pochi sguardi di affetto sincero di coloro che da semplici compagni di classe sono diventati porti sicuri di bene incondizionato»
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Continuano a farci compagnia in queste giornate di agosto le interviste di RuvoLive.it ai ragazzi che hanno ottenuto il massimo dei voti – cum laude – agli ultimi esami di maturità negli istituti superiori cittadini.

Oggi parliamo con Silvia Giangaspero, ruvese, neo diplomata al liceo scientifico “Orazio Tedone” nella sezione C a indirizzo tradizionale.

Gli esami

Che traccia hai svolto nella prima prova?

Ho svolto l’analisi testuale di un brano sulle persecuzioni razziali, tratto da “Il giardino dei Finzi-Contini” di Bassani. A mio parere bellissima e di stringente attualità la richiesta di interpretazione finale sull’emarginazione e sulla discriminazione lato sensu. È stato anche abbastanza paradossale veder proposta una traccia di questo genere da un Ministero che ultimamente fa discutere molto in relazione a tale tematica.

Qual è stato il momento più difficile degli esami?

La vera difficoltà ha riguardato la preparazione agli esami più che l’affrontare gli esami stessi. Ho cercato di mantenere il più possibile alta la concentrazione nonostante la stanchezza dall’ultimo giorno di scuola sino a quello prima dell’inizio degli esami. Dopo di che, l’esame in sé non mi ha spaventata più di tanto poiché ero abbastanza consapevole di quanto fatto durante quei giorni e durante, in realtà, tutti i cinque anni.

Raccontaci brevemente com’è andato l’orale.

Durante l’esame orale mi è stato concesso di argomentare soltanto a grandi linee il percorso da me scelto e intitolato “La ricerca di un Equilibrio di Nash nella vita”, in modo tale da dedicare più tempo alle domande a scelta della commissione. Le aspettative erano molto alte poiché, in seguito alla pubblicazione degli scritti, ero matematicamente l’unica in corsa per la lode nella mia classe. Nonostante ciò, la commissione esterna si è dimostrata essere gioviale e accomodante, pronta a mettere a proprio agio ogni studente. Certamente mi sono state poste alcune domande piuttosto articolate, ma è giusto che fosse così. È stato il momento più bello degli esami. Ricevere complimenti dai docenti esterni è stato veramente motivante e di sicuro un buon motivo per aggiungere un pizzico di autostima al mio bagaglio personale.
Ad ascoltarmi c’erano le persone a me più care, quei pochi volti rassicuranti.

Tra passato e futuro

Cosa ti mancherà di più del liceo?

Mi mancherà incrociare ogni mattina quei pochi sguardi di affetto sincero di coloro che da semplici compagni di classe sono diventati porti sicuri di bene incondizionato. Mi mancheranno quei docenti che mi hanno fatto capire che c’è sempre bisogno di passione in ciò che si fa e che la scuola non può e non deve essere mero indottrinamento.

A quale facoltà ti sei iscritta?

Ho superato il test e mi sono iscritta alla facoltà di Ingegneria biomedica al Politecnico di Torino.

Cosa vorresti fare da grande?

Vorrei lavorare in centri di ricerca per la costruzione di apparecchiature sanitarie o in un’azienda farmaceutica. Mi ha attratto la possibilità del vedere interfacciate la figura dell’ingegnere con quella del medico: un connubio di scienza al cospetto della sanità.
Questo, però, senza mai perdere di vista l’amore per la letteratura che mi auguro, comunque, di continuare a coltivare.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

Essere una donna autosufficiente, sempre fiera di me stessa, con un ricco bagaglio culturale alle spalle in continuo aggiornamento. Il “vindica te tibi” senecano è, non a caso, il mio motto.

Il presente

Ti aspettavi questo risultato?

Ho sempre sperato di raggiungere questo risultato sin dal terzo anno, quando ho guadagnato il massimo dei punti di credito. Da lì in poi ho capito che la costanza, l’impegno, la fortissima volontà di far sempre bene, la tendenza continua alla perfettibilità – forse in alcuni casi eccessiva – avrebbero potuto farmi raggiungere questo risultato.

Quest’anno, però, questa aspirazione è entrata lievemente in crisi a causa di un periodo veramente difficile in cui ho dovuto conciliare lo studio scolastico con la preparazione dei test di Ingegneria a scapito del mio corpo, che ne ha risentito molto. Il 100, quindi, penso di essermelo meritato. La lode dipende dalla prestazione finale, dalla capacità di non farsi indebolire dall’ansia o da pressioni inutili di qualsiasi genere. E io ce l’ho fatta.

Come hai festeggiato quando l’hai saputo?

Ho festeggiato andando a pranzo fuori con la mia famiglia.

Dove sei andata in vacanza e con chi?

Sono andata in vacanza in Salento con la mia famiglia, ho trascorso un fine settimana a Pisticci con la mia migliore amica e passerò una settimana con il mio ragazzo in Sicilia. Meritato riposo prima di ricominciare a dare il meglio di me stessa.

lunedì 13 Agosto 2018

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