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Treno a sbarre alzate, il Codacons diffida Ferrotramviaria

La Redazione
I legali Scalioti e Durso: «Abbiamo assegnato alla società un termine di 30 giorni per provvedere al monitoraggio e alla regolarizzazione dell'intera rete, decorsi i quali chiederemo alla Regione Puglia di risolvere il contratto»
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E' dello scorso 9 gennaio la notizia dell’ennesimo episodio di pericolo e di paura per la collettività, verificatosi sulla linea che collega Bari a Ruvo di Puglia. La barriera del passaggio a livello incustodito, presente all’altezza del casello di Bitonto verso Santo Spirito, è rimasta colpevolmente ferma, in posizione verticale, con il semaforo spento, malgrado il passaggio del treno. Con ciò esponendo gli utenti stradali a rischi gravissimi per la propria sicurezza e incolumità.

Questo episodio, rimasto, per fortuna, senza conseguenze lesive, sussegue al precedente del 12 luglio 2016, tristemente noto a tutti, per i suoi tragici esiti, allorquando 23 persone persero la vita per lo scontro di due treni sulla medesima linea.

«Questa situazione di degrado non è più tollerabile!», tuona in proposito il presidente del Codacons Puglia, l'avvocato Alessandro Amato, il quale chiede l’immediato intervento della Ferrotramviaria spa per il controllo, la manutenzione e la messa in sicurezza dell’intera rete ferroviaria e delle sue pertinenze quali, appunto, le barriere ai passaggi a livello e i semafori.

«La società concessionaria, con il contratto di servizio siglato in Regione, ha assunto precisi obblighi di manutenzione e di controllo della sicurezza», affermano gli avvocati del Codacons Antonio Maria Scalioti e Dario Durso. «Tali obblighi, che contemplano la verifica costante di tutti i presìdi ferroviari, vanno adempiuti dalla Ferrotramviaria spa, a pena di perdita della concessione. Abbiamo assegnato, in forza del codice del consumo, alla società ferroviaria un termine di 30 giorni per provvedere al monitoraggio e alla regolarizzazione dell'intera rete del nord barese e delle sue pertinenze. Decorso questo periodo senza che la società abbia ottemperato alla diffida trasmessa, chiederemo che la Regione Puglia intervenga per la risoluzione del contratto di servizio vigente», concludono i legali dei consumatori.

lunedì 16 Gennaio 2017

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