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Il viaggio di Angelica

Elena Albanese
La preoccupazione comincia già al mattino presto, con la sveglia puntata prima, perché non si può sapere se quello sarà un giorno di partenza in anticipo o in ritardo
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Angelica Fracchiolla è una ragazza ruvese che frequenta l'ultimo anno di un'accademia di estetica e acconciatura ad Andria. Si reca a scuola tre volte a settimana e, come molti altri concittadini, è un'utente della Bari nord. I disagi che ha raccontato a RuvoLive.it, documentati anche da un piccolo reportage fotografico, sono quelli quotidiani di tanti pendolari, accentuati dalla chiusura ulteriore della tratta ferroviaria fino a Corato, che ha fatto convergere su gomma tutto il traffico diretto a nord.

La preoccupazione comincia già al mattino presto, con la sveglia puntata prima, perché non si può sapere se quello sarà un giorno di partenza in anticipo o in ritardo. «Prima potevo dormire un po' di più», ci dice Angelica, «perché bastava arrivare in stazione cinque minuti prima. Ora devo considerarne almeno dieci». Il suo autobus dovrebbe infatti partire alle 7.58, ma il condizionale è d'obbligo, poiché martedì alle 7.55 era già andato via, mentre venerdì – «sono le 8.02 e siamo ancora a Ruvo» – si è mosso ben dieci minuti dopo l'orario previsto. Ritardi che sembrano trascurabili, ma non lo sono per chi fa affidamento sul mezzo pubblico per arrivare in tempo a scuola o in ufficio, cercando di ridurre al minimo le attese.

Angelica inizia le lezioni alle 8.45. Nonostante la sosta a Corato e la salita di altre persone, riesce ad essere puntuale «perché la sede non è lontana dal capolinea». Termina verso le 13. «Il rientro è la parte più brutta», ci racconta. A quell'ora infatti «ad Andria c'è un traffico immenso sull'estramurale, intorno alla quale ci sono molte scuole», per cui le macchine dei genitori che vanno a prendere i figli sono parcheggiate spesso in seconda fila, intralciando il passaggio. Educatamente, «gli autisti dei bus non fanno i gradassi», al contrario di alcuni automobilisti «che si buttano pur provenendo da strade secondarie e non avendo diritto di precedenza». 

Martedì «a Corato è anche salito il controllore, che ha chiesto di esibire biglietti e abbonamenti», con ulteriore dilatazione del tempo impiegato per tornare a casa. Il malcontento è evidente, soprattutto per chi ha una famiglia a cui badare. «A questo punto mi conviene prendere la macchina», ha borbottato infatti una signora.

Arrivata a Ruvo – alle 13.40 anziché alle 13.30 previste -, Angelica può finalmente pranzare e cambiarsi per essere al lavoro alle 15.30.
Ma il viaggio della speranza continua per chi deve proseguire verso sud in direzione Bari. «La fermata dell'autobus non è proprio vicinissima alla stazione, e il treno, se in partenza, non aspetta, quindi bisogna correre per sperare di non perderlo»

Insomma, una situazione difficilmente sostenibile a lungo da chi è costretto a pagare sempre lo stesso prezzo per un servizio decisamente inferiore rispetto al passato.

lunedì 3 Ottobre 2016

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