Attualità

I bambini della scuola “Bovio” a lezione di extravergine

La Redazione
Gli alunni di terza e quarta impegnati nell'iniziativa "Dall'assaggio al paesaggio", che coinvolge sei istituti pugliesi. Gran finale il 6 marzo a Bari
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Un prodotto, molteplici dimensioni. È l’olio extravergine d’oliva, uno dei simboli della Puglia e dell’intero bacino del Mediterraneo, alimento sano e frutto di un paesaggio unico al mondo, un vero e proprio patrimonio museale a cielo aperto che racchiude storia collettiva ed esperienza individuale, antropologia e conoscenza del territorio. Un patrimonio di cui spesso non siamo sufficientemente consapevoli, se non nei momenti di emergenza, quando forse è troppo tardi.

Per questi motivi, l’associazione culturale Passione extravergine, che si occupa da diversi anni di cultura olearia, ha promosso in collaborazione con i Comuni di Lecce e San Severo e col Parco delle Dune Costiere il progetto "Dall’assaggio al paesaggio", destinato a 450 bambini delle classi terze e quarte di sei scuole primarie su tutto il territorio regionale, tra cui il 1° circolo "Giovanni Bovio" di Ruvo di Puglia.

L'iniziativa intende coinvolgere i bambini nella scoperta di un alimento antico e salutare e far comprendere loro, anche emotivamente, la bellezza e il valore di un paesaggio prezioso come quello olivetato. Il percorso viene costantemente monitorato e valutato dalla professoressa Gabriella Falcicchio, docente di Pedagogia interculturale e della Comunicazione all’Università di Bari Aldo Moro, che sta raccogliendo ed elaborando i dati raccolti: i risultati saranno presentati nel corso dell’evento finale pubblico che si terrà il prossimo 6 marzo a Bari nell’ex palazzo delle Poste, e messi a disposizione delle amministrazioni locali che ne faranno richiesta. Si parlerà, inoltre, dei due elementi che contraddistinguono il percorso, ovvero olio extravergine e paesaggio, in un’ottica di sviluppo territoriale e valorizzazione multifunzionale, con insigni personalità della stampa nazionale e istituzionali ed esperti del settore.

Le fasi del progetto

Il progetto è partito lo scorso novembre con una prima fase in aula con assaggiatori ufficiali, attenti alle dinamiche di gioco e di apprendimento individuale e di gruppo. Con il supporto della produttrice olivicola Lidia Antonacci, hanno potuto apprendere la varietà delle cultivar locali e toccare con mano gli ulivi, scoprendo l’unicità e l’importanza di quello che è molto più di un semplice albero, e acquisendo la consapevolezza dell’importanza emotiva e valoriale del paesaggio in cui cresce e al contempo la conoscenza di un alimento tanto antico quanto salutare.

A seguire, è iniziata con la scuola elementare San Benedetto e il plesso Andrea Pazienza di San Severo la parte laboratoriale nelle campagne di alcune aziende agricole partner, dove i bambini stanno sperimentando in prima persona quanto appreso in precedenza attraverso un’attività di animazione ambientale. Alla fine, i piccoli produrranno un elaborato artistico cercando di interpretare e definire le emozioni provate. Tutti i lavori realizzati parteciperanno a una competizione in cui risulterà vincitrice l’intera classe del bambino premiato.

Il commento

«Questo progetto è un percorso di economia circolare – spiega la presidente di Passione extravergine Elisabetta De Blasi -. Ci sono i produttori che con l'associazione hanno scelto di fare un esperimento di crescita collettiva, dal punto di vista culturale, anche verso il multifunzionalismo agricolo; ci sono gli assaggiatori, tecnici di prodotto che hanno competenze sensoriali e che possono sperimentare la didattica con i bimbi; ci sono le amministrazioni locali (anche se i Comuni di Bari e Ruvo di Puglia non hanno finanziato il trasporto dei piccoli studenti in campagna), che hanno accolto l'ispirazione che ci muove, e anche il club Unesco di San Severo ha concesso il patrocinio gratuito.

La forza di questo progetto è ben spiegata dal nome – sottolinea De Blasi -; una sorta di evoluzione, perché vogliamo ragionare su un patrimonio decisamente, solamente, assolutamente nostro e di nessun altro. Sessanta milioni di ulivi sono i primi abitanti della Puglia, che hanno visto la storia e che la contengono. Questo è ciò che abbiamo voluto raccontare ai bambini</strong>; li vogliamo emozionare con un'esperienza sensoriale articolata che permetta loro di riflettere su un ingrediente quotidiano e su una visuale solita con occhi nuovi e soprattutto con emozione. Il paesaggio è un patrimonio collettivo, e nel caso dell'olivo anche comunitario. Con questo progetto – conclude la presidente – vogliamo prima di tutto parlare ai più piccoli, ma anche raccontare al territorio che se non apprezziamo prima di tutto noi stessi questo patrimonio ambientale, creando una comunità sensibile e consapevole, non saremo mai in grado di valorizzarlo anche all'interno di un prodotto». 

lunedì 27 Febbraio 2017

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