Ruvo di Puglia si è da sempre contraddistinto tra i comuni vicini per la sua pace e tranquillità. Una comunità non troppo grande in cui, sebbene ci siano sempre state diatribe, tutto sommato si è sempre mantenuto il rispetto reciproco.
Poi due episodi di violenza a distanza di pochi giorni che hanno fatto riflettere. Perché, anche se non correlati, pongono davanti a situazioni costernanti e deplorevoli. 21 febbraio 2017: l’ingegner Gildo Gramegna e due agenti di Polizia municipale vengono aggrediti nell'esercizio delle loro funzioni da un cittadino che contesta una sentenza non rispettata. 3 marzo 2017: la dimora in campagna del sindaco Chieco bruciata interamente. E con lei tutti i ricordi legati a quella casa e alla famiglia.
Per quanto i gesti siano orridi, ciò che colpisce maggiormente è la brutalità con la quale una comunità da sempre pacifica viene scossa. E Ruvo ha deciso di ribellarsi. Di dire basta a tutti coloro che le puntano il dito contro. A tutti quelli che pongono i cittadini sullo stesso piano, trasformandoli in figure pessime, cariche di odio e rancore direttamente proporzionato agli atti compiuti.
La città e i suoi abitanti hanno deciso di scendere in piazza e dimostrare che ancora la solidarietà è la caratteristica che li contraddistingue. Nasce sul web il gruppo “Ruvo against violence” – Ruvo contro la violenza. Lo scopo è manifestare pacificamente; riunire quanti più cittadini, lontani da logiche politiche o interessi personali, e lottare, dare un segnale forte: “Noi siamo una comunità coesa e unita, e non ci arrendiamo. Non siamo tutto ciò”.
Chiunque fosse interessato a partecipare alla manifestazione cittadina non deve far altro che aderire al gruppo facebook e proporre la propria idea di solidarietà. Insieme si possono fare grandi cose.