Nonostante siano passati oltre tre mesi dalla morte di don Giuseppe Tambone, il suo ricordo è ancora vivo. I suoi amici e collaboratori hanno organizzato per domani, nella chiesa del Purgatorio, un pranzo per le persone in difficoltà. A questa iniziativa parteciperanno non solo quanti vivono la povertà intesa in senso economico ma, secondo l’insegnamento che lo stesso don Peppino ha lasciato, anche coloro che sperimentano altri tipi di miseria: la solitudine, l’abbandono, il disagio sociale.
«Siamo sicuri, in questo modo – dicono i promotori -, di compiere quanto don Peppino avrebbe voluto: niente fiori né manifesti per il suo funerale, perché i fiori appassiscono e i manifesti ingialliscono, ma opere di carità. “Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare…” (Mt. 25, 35)».
Per l’occasione è stata realizzata anche una raccolta di fondi, che saranno destinati alle popolazioni che hanno vissuto il dramma del terremoto nei mesi scorsi. Il pranzo sarà preceduto dalla celebrazione eucaristica, a cui tutti sono invitati a partecipare, presieduta da padre Michele Pellegrini alle ore 11, sempre nella chiesa del Purgatorio.
Un ringraziamento particolare va a don Gennaro Bufi, alla confraternita del Purgatorio, al suo commissario, il signor Gennaro Gadaleta, e a quanti hanno collaborato per la buona riuscita dell’iniziativa.