Migliaia di persone sono scese ieri in piazza a Roma per manifestare assieme alla Cgil contro la nuova legge sulle prestazioni occasionali e per il rispetto del lavoro, della democrazia e della Carta. Tra loro, circa 40 erano provenienti da Ruvo.
In prima fila c’era il segretario nazionale Susanna Camusso. Due i cortei partiti rispettivamente da piazza della Repubblica e da piazzale Ostiense, che si sono riuniti in piazza San Giovanni per il comizio conclusivo.
La Camusso ha attaccato l’esecutivo, accusandolo di aver avuto paura «a condurre una battaglia a viso aperto» sull’argomento, cancellando i voucher prima del previsto referendum del 28 maggio e reintroducendoli attraverso una manovrina definita «un veicolo un po’ clandestino».
Il segretario ha parlato dell’«ennesima forma di precarietà», della quale si racconta «che è un contratto, mentre è una pura transazione economica che non prevede nessun diritto per i lavoratori».
«Credo che la manifestazione di oggi (ieri, ndr) sia la risposta dei lavoratori, dei pensionati e degli studenti, perché con i voucher reintrodotti senza ascoltare chi lavora, si vuole togliere diritti e tutele, mettendo anche a repentaglio un sistema. Dando ragione a chi ha l’interesse economico e speculando sulle persone deboli», le fa eco il coordinatore cittadino della Cgil Alessandro Pellegrini.
Ora il sindacato, forte di «150mila firme già raccolte», si dice pronto al ricorso alla Corte costituzionale e la Camusso ha fatto appello direttamente al presidente della Repubblica Sergio Mattarella perché intervenga sulla questione, visto che «siamo di fronte a una violazione della Costituzione».