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Riforma dei Parchi, Coldiretti: governance più partecipata per l’Alta Murgia

La Redazione
​Approvato dalla Camera il DdL con le disposizioni sulle aree protette​. Il delegato confederale di Bari Corsetti​: «Auspichiamo passaggio veloce al Senato, dove il testo è atteso per la terza lettura​​»
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La
legge di riforma in materia di parchi rappresenta una tappa
fondamentale per restituire ruolo e reputazione a organismi in grado di
promuovere
progetti innovativi basati sulla collaborazione tra imprese e luoghi in
vista di uno sviluppo locale sostenibile. E’ quanto afferma la
Coldiretti in riferimento all’approvazione da parte dell’aula della
Camera del cosiddetto DdL Parchi, che reca nuove disposizioni
in materia di aree protette, dopo l’ampio esame della commissione
Ambiente, presieduta dall’onorevole Ermete Realacci.

«Auspichiamo un passaggio veloce al Senato, dove il testo del DdL è atteso per la terza lettura, per arrivare al più presto
all’approvazione definitiva. Le novità introdotte andranno immediatamente declinate sul territorio – commenta il
delegato confederale di Coldiretti Bari Angelo Corsetti
– a partire proprio dal Parco nazionale dell’Alta Murgia, dove le
attività agroalimentari possono considerarsi tra quelle di maggiore
rilevanza economica dell’area distrettuale murgiana che abbraccia
la Puglia e la Basilicata. E’ concentrato nell’area distrettuale
pugliese il 31,6% degli addetti alle imprese lattiero-casearie della
Puglia e in quella materana il 21,7% di quelli lucani. Lungo la filiera
agroalimentare operano 6.298 imprese agricole, 127 di trasformazione,
mentre gli addetti sono valutabili in circa 5000 unità, di cui 3000 operano nelle fasi agricole, 1000 in quella industriale e 1000
nella terziaria della filiera lattiero-casearia. Si tratta
evidentemente di una realtà economica di grande rilevanza, che ha bisogno di essere adeguatamente
rappresentata in seno agli organi di gestione del Parco».

Particolare
valore è da riconoscere alla partecipazione
degli agricoltori nei consigli di gestione
delle aree protette in vista di superare la marginalità e integrare i
parchi nel complessivo sistema istituzionale, garantendo il necessario
consenso sociale. Soprattutto – precisa la Coldiretti – si afferma
l’orgoglio di vivere nei parchi da parte degli agricoltori
residenti nella convinzione, fatta propria dalla proposta di legge, che
solo un’agricoltura che produce fa bene all’ambiente.

«La discussione circa la governance del Parco dell’Alta Murgia – aggiunge
Marino Pilati, direttore di Coldiretti Bari – non può prescindere
dalla linea d’indirizzo nazionale che mira a garantire il necessario
punto di mediazione tra le attività antropiche, quali agricoltura,
pastorizia e allevamenti, e le funzioni di tutela
e preservazione dell’ambiente. Sono passati 24 anni da quando si iniziò
a parlare dell’istituzione del Parco dell’Alta Murgia e sin da subito
Coldiretti chiese con forza che fosse creato uno strumento in equilibrio costruttivo con il mondo economico e sociale
dell’area, in grado di migliorare realmente la salubrità della vita e
dell’ambiente e promuovere, al contempo, le pratiche agrarie
caratteristiche della zona».

Finalmente,
trascorsi 25 anni dall’originario testo, i parchi hanno anche una
precisa missione di scopo – conclude Coldiretti
-: quella di diventare laboratori di sviluppo della multifunzionalità
agricola e di rendere protagoniste le collettività residenti.

giovedì 22 Giugno 2017

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