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“Amministratori sotto tiro”, Puglia terza in Italia

La Redazione
I dati dei primi cinque mesi del 2017​​. Difficile la situazione nelle province di Bari e Foggia: «Nei due territori sono concentrati oltre la metà degli atti intimidatori fin qui emersi nella regione»​
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“Amministratori sotto tiro” è il report che l’associazione Avviso pubblico redige annualmente dal 2011 e in cui vengono elencate le minacce e la tipologia delle intimidazioni mafiose e criminali nei confronti di coloro che operano all’interno della Pubblica amministrazione in tutta Italia.

Ieri a Casal di Principe, in provincia di Caserta, nella “Casa di don Peppe Diana”, intitolata al prete assassinato dalla Camorra nel 1994, sono stati anticipati i dati dei primi cinque mesi del 2017. Fino al 31 maggio 2017 si sono verificate 171 intimidazioni in 14 regioni, più di una al giorno.

E proprio la Campania, con 46 casi censiti (pari al 27% del totale), è il territorio più bersagliato. Pur essendo una terra storicamente “sotto tiro”, non aveva mai fatto registrare negli ultimi anni dei dati così allarmanti in proiezione. Nell’intero 2016 si era infatti fermata in terza posizione, con 64 episodi.

Sul triste podio altre due regioni del sud. La Sicilia, con 31 casi (il 18% del totale) e, dietro di lei, la nostra Puglia, con 23 intimidazioni (il 13%).

«Difficile anche la posizione degli amministratori locali in Puglia, soprattutto nelle province di Bari e Foggia – si legge nel rapporto -. Nei due territori sono concentrati oltre la metà degli atti intimidatori fin qui emersi nella regione (12 su 23). Molto grave quanto accaduto a San Severo, dove sono stati esplosi colpi di arma da fuoco contro i mezzi della polizia inviati da Bari per rafforzare la sicurezza, a seguito di un’escalation di rapine e violenze registrata nell’area. A Peschici e Rodi Garganico sono stati fatti esplodere ordigni rudimentali davanti alle abitazioni dei sindaci. Nella provincia barese (e nella Bat, ndr) sono finiti sotto tiro i primi cittadini di Ruvo di Puglia, Trinitapoli e Terlizzi».

martedì 4 Luglio 2017

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Vito
Vito
6 anni fa

Questa cosa mi imbarazza, non mi sembra vera, ho sempre visto il cittadino di Ruvo fiero ed orgoglioso della propria appartenenza. Dobbiamo rimediare e invertire questa nuova tendenza