«È impensabile vanificare una trattativa lunga e complicata, durata un anno e mezzo proprio perché ha dovuto conciliare le esigenze del mondo imprenditoriale e dei lavoratori in agricoltura, negli ultimi anni troppo spesso contrapposti in maniera anche violenta». Comincia così il comunicato congiunto di Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Fai Cisl e Uila relativo alla mancata firma della Flai Cgil al rinnovo del contratto provinciale degli operai agricoli.
«Paradossale – proseguono – che una linea condivisa da tutti e su tutti i territori provinciali della Puglia, con attenta mediazione e senso di responsabilità, venga tradita propria nelle province di Bari e Bat, dove maggiori sono le sensibilità e più sentita è l’esigenza che vengano applicati salari reali, per aiutare tutti a uscire da quella sacca di grigio che ostacola il corretto sviluppo del settore agricolo e aprire una nuova fase di trasparenza dei rapporti di lavoro in agricoltura.
Oltremodo inopportuno quanto inaccettabile che uno dei sindacati dei lavoratori – impegnato come gli altri per 18 mesi e proprio in fase di firma del contratto – si tiri indietro, ventilando la possibilità che l’accordo possa favorire “il ricorso al sotto salario e a forme distorsive pesantemente sanzionate dalla Legge 199 del 2016”».
Le associazioni di categoria e gli altri sindacati, quindi, «respingono al mittente le accuse, stigmatizzando il repentino dietro front dell’ultim’ora, e puntualizzano che il contratto fissa parametri e regole tali da non poter più essere disattesi, perché rispondenti, dopo tanti anni, alle necessità delle imprese agricole e dei lavoratori.
È stata discussa e finalmente approvata una piattaforma utile a favorire una migliore stabilizzazione occupazionale. Lo sforzo profuso in sede di trattativa, al fine di creare i necessari spazi di rinnovamento e semplificazione, oltre ad aver avuto esito positivo, risulta favorevole a un allineamento alle effettive necessità delle imprese e della controparte sindacale, in larga misura legate al sistema di protezione sociale dei lavoratori. Sono state in parte disciolte le criticità insidiose, per creare un clima più favorevole sia per gli imprenditori agricoli che per gli operai.
In ordine ai risultati del negoziato si è giunti, dunque, a un accordo ben bilanciato, sia perché l’aumento retributivo si attesta su livelli sostenibili per le imprese agricole in questo periodo di difficile congiuntura economica e di crisi dei singoli comparti produttivi, sia perché guarda alla realtà delle organizzazioni dei lavori aziendali, con le relative figure professionali occorrenti per lo svolgimento delle pratiche colturali per produzioni di qualità, senza penalizzare i lavoratori.
Il tavolo ha stabilito di avviare, tra l’altro, una fase sperimentale di attuazione dell’accordo che permetterà, attraverso un osservatorio costituito ad hoc, la valutazione oggettiva dell’aumento occupazionale che il rinnovato contratto di lavoro riuscirà a produrre».
Il contratto è stato firmato nella sede dell’ente bilaterale Cimala Ebat di Bari e riguarda operai agricoli, braccianti e florovivaisti della provincia di Bari e Bat. Avrà validità fino al 2019.
Questa mattina alle 9.30, nella sala verde della Camera di Commercio di Bari, si terrà una conferenza stampa durante la quale saranno spiegat i termini dell’accordo e i motivi del percorso condiviso intrapreso dal mondo imprenditoriale e sindacale.