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“Maria Maddalena Spada”, la Cisl chiede chiarezza sulla riapertura

La Redazione
Il sindacato si riserva di segnalare la questione alla competente Autorità giudiziaria. Nel frattempo, per gli ex dipendenti è scaduta la Naspi e i lavoratori sono a serio rischio occupazionale
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La Fisascat Cisl Bari scrive al Sindaco di Ruvo di Puglia per chiedere per l’ennesima volta un urgente incontro, fino a oggi negato, per dare una risposta seria e concreta ai lavoratori e ai cittadini in ordine alla riapertura della casa di riposo “Maria Maddalena Spada”. In caso di mancata risposta entro cinque giorni, il sindacato dichiara di voler segnalare la questione alla competente Autorità giudiziaria, anche contabile, per la ricerca di eventuali responsabilità sia penali che erariali per la ritardata riapertura e successivamente alla Corte dei Conti di Bari.

Dalla segreteria, Miriam Ruta e Luigi De Ceglie spiegano che con nota del 19 giugno scorso si denunciava la violazione dell’accordo sindacale del 28 settembre 2015 tra la Ruvo servizi, il Comune e le organizzazioni sindacali presenti nella struttura, avente ad oggetto la salvaguardia occupazionale di tutti i lavoratori in organico. In tale circostanza, l’Amministrazione si era impegnata a ristrutturare e adeguare l’edificio alle normative vigenti per una migliore gestione, che sarebbe stata messa a bando.

Ad oggi la Senis hospes, che insieme alla Mediterranea onlus si è aggiudicata il bando, nonostante le ripetute sollecitazioni di aprile e maggio scorsi, non ha dato ai lavoratori alcun segnale concreto di riapertura. Il sindaco Chieco, a giugno, aveva contestato la denuncia della Cisl e replicato – ma solo a mezzo stampa – che era stato effettuato un percorso “con tutti i sindacati e con la Cgil in particolare, che stava seguendo da vicino la faccenda”.

Una dichiarazione considerata scorretta dalla sigla sindacale, che «tutte le volte in cui era stata convocata si era sempre presentata», smentendo dunque di non aver dato il suo contributo, «per cui se poi il Comune aveva privilegiato altri incontri preferenziali solo con la Cgil questo non è dato di saperlo».

«A tutt’oggi – ribadisce Miriam Ruta – vi è una sola drammatica verità, ossia che la Naspi è già scaduta, e che i lavoratori sono a serio rischio occupazionale, non avendo, nelle more, trovato altra collocazione; per cui sia il Comune di Ruvo di Puglia che la Senis Hospes stanno ancora una volta mostrando il più vivo disinteresse per l’interesse sia degli anziani della città, potenzialmente interessati a tale servizio sociale, sia per i disabili, sia per il destino dei lavoratori».

«Da quando la Senis Hospes ha preso possesso della struttura – denuncia ancora il sindacato -, all’interno vi è un’impiegata che sta lì tutto il giorno per sperare di captare potenziali ospiti, mentre dovrebbe essere anche il Comune – in base alla convenzione – a destinarli senza indugio in quella sede.

La Fisascat ritiene quasi impossibile che non vi siano anziani e disabili che hanno bisogno di beneficiare dei servizi della “Maria Maddalena Spada”, oppure vuol dire che l’Ente non ha alcun interesse a utilizzare la struttura di sua proprietà, ristrutturata con danaro pubblico, e concessa in gara di appalto, per cui qualcuno deve dare spiegazioni ai cittadini e ai lavoratori di questa drammatica e paradossale situazione».

martedì 3 Ottobre 2017

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