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Disagi al Secondo circolo, la risposta di Monica Filograno

La Redazione
L'assessore alla Pubblica istruzione scrive al dirigente scolastico Panebianco: «Negare il diritto allo studio in assenza di motivazioni forti non è decisione cui ricorrere senza dialogo preventivo»
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In merito ai gravi disagi denunciati ieri dal dirigente scolastico del secondo circolo “San Giovanni Bosco”, è arrivata questa mattina la risposta dell’assessore comunale alla Pubblica istruzione Monica Filograno.

«Apprendiamo dalla stampa che Lei dichiara di sentirsi abbandonato e per niente supportato dalla nostra Amministrazione a causa dei ritardi nella realizzazione di alcuni interventi tecnici richiesti e questo ci dispiace oltre misura, vista la stima reciproca e la cordialità dei nostri rapporti, condizione in base alla quale sarebbe possibile affrontare le difficoltà che si incontrano lungo la strada attraverso un proficuo e democratico dialogo, invece che a suon di lettere e di comunicati stampa – si legge in una lettera indirizzata direttamente al preside -. Ma evidentemente anche questo serve a far sentire la propria voce, ed ecco quindi che Le rispondiamo altrettanto pubblicamente e senza alcuna difficoltà, alla ricerca solo di una soluzione.

La Sua decisione di chiudere la scuola in data 13 novembre è pervenuta ai nostri uffici il giorno stesso della chiusura, nonostante il nostro direttore dell’ufficio tecnico, l’ingegner Gildo Gramegna, Le avesse garantito dalla settimana precedente per quella data l’intervento di un idraulico che avrebbe riparato i rubinetti e i water che perdevano nel plesso “Bartolo Di Terlizzi”. Questo intervento è stato realizzato e ci auguriamo dunque che le riparazioni, insieme alle opportune rassicurazioni da Lei chieste al geometra Di Bisceglie, siano servite a convincerla che negare il diritto allo studio ai nostri ragazzi in assenza di motivazioni forti non sia una decisione cui ricorrere senza un dialogo preventivo con l’Assessorato preposto e per giunta per chi, come Lei, certamente crede nella priorità di questo diritto, che spesso si esercita in condizioni di vera mancanza di sicurezza e non è certamente il nostro caso.

Quanto all’intervento di un elettricista, anche questo Le è stato garantito con nota scritta: i neon degli edifici scolastici si usurano e a volte si rompono, come tutte le strutture elettriche; molti sono stati riparati come da Lei richiesto (e questo l’ho verificato io stessa nel mio giro di controllo nel mese di ottobre, per esempio nel plesso di via Dell’Aquila), sugli altri interverremo in queste ore. I Suoi collaboratori sanno anche che il prossimo mercoledì 15 novembre (domani, ndr) un elettricista da noi incaricato interverrà in orario pomeridiano sui quadri elettrici che necessitano di una messa a punto.

Le ricordiamo inoltre che le variazioni di bilancio che il nostro Consiglio comunale ha approvato in data 31 ottobre hanno reso disponibili delle somme che l’ufficio tecnico sta impegnando proprio per affidare questo tipo di manutenzioni a ditte esterne che come Lei sa, perché io stessa gliel’ho spiegato, si occuperanno in modo diretto di ogni intervento del genere. È stata già effettuata la gara per i lavori termoidraulici, cosa che garantirà anche la manutenzione e l’accensione degli impianti di riscaldamento nei prossimi giorni, e sono in corso le altre procedure per gli affidamenti degli altri lavori come quelli del fabbro, del muratore, del serramentista, del vetraio, del falegname e dell’elettricista.

Lavori di maggiore portata sono certamente fra le nostre priorità: ci stiamo candidando ad un bando del Miur per la messa in sicurezza delle strutture scolastiche che potrà finanziare importanti interventi radicali, fra i quali è prevista anche la realizzazione di un’adeguata sala mensa per il plesso Andersen. La candidatura a questo bando e ad altri analoghi comporta impegno di risorse umane e finanziarie del nostro ente tutt’altro che sordo alle sue richieste.

Certo, tante sono le opere che si potrebbero mettere in atto, Lei ha ragione, alcune piuttosto impegnative però e come tali non certo con risorse immediatamente disponibili, per reperire le quali abbiamo bisogno di lavoro, di tempo, di collaborazione e soprattutto di fiducia, quella stessa che io e Lei nello specifico abbiamo messo in atto, dando vita a tante progettualità comuni (imminenti quelle del prossimo Natale, per esempio) oppure a iniziative in cui il Comune si è assunto l’onere di provvedere alla soluzione di problemi verificatisi certo non per Sua volontà ma che hanno richiesto impegno di risorse umane e finanziarie (si veda la necessità di lavare numerose volte le vie del centro storico e cittadino dopo la manifestazione della Color run la scorsa estate senza mai imputare alla scuola alcuna responsabilità né obbligo in merito).

Le scuole sono beni pubblici, come sappiamo tutti, dei quali l’Amministrazione dispone anche a vantaggio di associazioni sportive o di altra natura che svolgono attività nell’interesse di tutta la cittadinanza, senza mai danneggiare o in alcun modo intralciare la priorità della didattica e della frequenza delle lezioni da parte di bambini e bambine. Questo ci spinge a usare alcuni spazi anche per altre attività nelle quali il Comune investe e crede, tanto quanto nel diritto all’istruzione.

Le chiediamo dunque Direttore di non interrompere più le lezioni per interventi di così semplice natura come quello idraulico del 13 novembre e di non sottrarre ore di attività ai più piccoli, spezzando qual patto di fiducia reciproca che ci accompagna e lamentando uno stato di abbandono che francamente non ci sembra corrispondente alle reali condizioni delle scuole di Ruvo di Puglia e, nello specifico, agli edifici del circolo didattico che Lei dirige.

Chi come noi vive e lavora nelle scuole, sa che ben altro è il degrado e lo stato di abbandono che Lei denuncia ai mass media rispetto alle nostre aule tinteggiate di fresco, agli spazi luminosi, alle palestre capienti, ai cortili spaziosi, alle finestre intatte e a quant’altro faccia parte degli edifici scolastici che abitiamo qui a Ruvo.

Non dimentichi che stiamo collaborando da un anno e mezzo con rispetto e stima reciproca fra persone competenti nella materia che trattano e sensibili a tutti questi temi, la sicurezza delle scuole in primis, e che sedersi attorno ad un tavolo quando si ritiene che la “misura” sia colma è, e sempre sarà, la migliore scelta da perseguire soprattutto per chi opera nel campo dell’educazione dei più piccoli e vive nell’impegno continuo di dare loro un buon esempio», conclude l’assessore.

martedì 14 Novembre 2017

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Francesca suriano
Francesca suriano
6 anni fa

È un disservizio e un disagio che si arreca agli alunni e ai loro genitori impegnati in tanti problemi quotidiani …specialmente se il guasto alla rete idraulica non giustifica la chiusura della scuola . Pienamente ragione all'assessore Monica filograno.