Attualità

Caporalato, un fenomeno che al Sud non si riesce a sconfiggere

Giuseppe Tedone
Se ne è parlato ieri sera a palazzo Caputi, durante la presentazione del film "La giornata", ispirato alla tragica storia della bracciante Paola Clemente, morta di fatica nell'estate del 2015
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Si è svolta ieri sera a palazzo Caputi la proiezione del film “La giornata”, ispirato alla storia della povera Paola Clemente, la bracciante morta di fatica il 13 luglio 2015. Purtroppo ancora oggi questo fenomeno, soprattutto al Sud, è ancora molto diffuso e, come ribadito dal segretario Flai Cgil Anna Lepore, «dobbiamo impegnarci tutti insieme per eliminare il fenomeno del capolarato».

L’incontro è stato organizzato dalla Camera del lavoro di Ruvo di Puglia.

«La storia di Paola è servita per dare un’accelerata alla legge 199 (approvata il 18 ottobre 2016 dalla Camera) – afferma la stessa Lepore durante la serata -. Di conseguenza c’è ancora un abisso tra domanda e offerta, e quindi bisogna aiutare i Centri per l’impiego. Uno dei problemi fondamentali riguarda i mezzi di trasporto, perché ancora le donne giungono sui campi di lavoro accompagnate dai pullman Gran Turismo, quindi ci vuole subito l’intervento delle Istituzioni. Purtroppo queste persone sono costrette ad accettare tali condizioni di lavoro, perché se un giorno decidono di non presentarsi perdono il loro giro e di conseguenza non vengono più chiamate.

In seguito alla legge 199/2016 sono subentrati due aspetti positivi, il primo è che i caporali sono punibili penalmente, il secondo è il sostegno alle aziende che si caratterizzano per l’eccellenza delle produzioni e delle buone pratiche di rispetto delle leggi e dei contratti».

Dello stesso avviso anche il segretario della Camera del lavoro di Bari Gigia Bucci, la quale ha auspicato «che quest’importantissimo tema entri nel mondo delle scuole, perché è giusto che i ragazzi conoscano queste storie, soprattutto quando, una volta terminati gli studi, si avvicinano al mondo del lavoro. Il nostro obiettivo deve essere inculcare nei giovani il vero valore del lavoro, cambiando la loro mentalità nella ricerca, perché non bisogna lavorare per comprarsi la macchina o pagarsi l’assicurazione; bisogna far capire loro i sacrifici che fanno anche queste donne. In merito alla legge 199/2016, le pene si sono alzate da uno a sei anni di reclusione e le multe da 500 a 1000 euro per ogni lavoratore reclutato».

Il dibattito è proseguito ed è intervenuto il sindaco Pasquale Chieco in rappresentanza dell’amministrazione comunale, insieme ai due assessori Monica Filograno e Francesco Stolfa. «Sono stato molto colpito da questa storia – afferma il primo cittadino -. Ho seguito in prima persona la vicenda, visto che sono stato uno dei legali della famiglia. Mi ha colpito il coraggio del marito e dei figli di Paola, che hanno voluto a tutti i costi rendere noto questo episodio.

Ancora oggi sono tantissime le persone che accettano lavori massacranti per guadagnare due, tre euro all’ora, ed essendo un avvocato vorrei che i lavoratori venissero tutelati».

Infine, il regista Pippo Mezzapesa ha raccontato com’è nata l’idea di raccontare tramite il film il dramma di Paola Clemente. «Si è trattato di un’esperienza totalmente diversa rispetto al solito. Anche sul set si viveva un’atmosfera particolare. Un plauso va a tutte le attrici, e in particolare a colei che ha interpretato Paola. Ho accettato di seguire questa storia leggendo delle testimonianze di alcune sue colleghe, quindi tutti insieme abbiamo deciso di ideare il corto, in cui narriamo l’ultima giornata lavorativa che la porterà alla morte.

Non appena ci siamo incontrati con il marito ci siamo abbracciati, e lui stesso mi ha confidato che con questa testimonianza viene riconosciuto il sacrificio di sua moglie».

sabato 27 Gennaio 2018

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