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Carnevale di Corato, ruvesi in vetrina

La Redazione
Sono tre i gruppi mascherati provenienti dalla nostra città: la scuola di Titty con "L'esercito dei giullari", la parrocchia San Giacomo con "Inside out" e il Tannoia​ con "La costituzione è bellezza"​
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Si concluderà oggi con le ultime esibizioni e la premiazione il Carnevale coratino.

Sono tre i gruppi provenienti da Ruvo di Puglia che domenica hanno sfilato lungo le vie di Corato per la 39esima edizione del Carnevale, elaborando diverse e fantasiose declinazioni della bellezza, tema di quest’anno.

C’erano i ragazzi delle due sedi dell’itet “Tannoia” che hanno proposto “La costituzione è bellezza”, per celebrare i 70 anni dall’approvazione della della nostra Carta fondamentale. «La cultura italiana ha un elemento che la contraddistingue dalle altre: la bellezza – si legge nella loro presentazione -. Nella Carta Costituzionale la bellezza è nelle parole, nei numeri, nei valori, potremmo dunque parlare di una Carta della Bellezza».

Nel 1901 Giuseppe Pellizza da Volpedo dipinge “Il Quarto Stato”, una tela di grandi dimensioni che rappresenta il popolo italiano come popolo di lavoratori. Questo dipinto è un richiamo diretto all’articolo 1 della Costituzione, che recita “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. «Quel “Quarto Stato” che cammina è lo “Stato dei nostri ragazzi”, alla ricerca di un proprio ruolo nella società – questo il senso delle maschere realizzate a immagine e somiglianza dell’opera -. La colonna sonora, simbolo di indipendenza e libertà è “l’overture del Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini”, il Galop dal Gran Ballo Excelsior di Romualdo Marenco a rappresentare il progresso, la Fraternità e l’amore universale, e il brano “The Typewriter” tratto dal film “Dove vai sono guai!” del 1963». I ragazzi del Tannoia, combinando creatività e tecnologia, diventano dei bravi musicisti ricordando il motto di Steve Jobs: “Stay hungry. Stay foolish. (“Siate affamati, siate folli”).

Ha partecipato anche la scuola Di Titty con “L’esercito dei giullari”. «Il giullare nel medioevo – spiegano – era un giocoliere, buffone, burlone, acrobata, suonatore, cantante e ballerino. Amava con le sue abilità esibirsi nelle piazze e nelle strade per divertire famiglie nobiliari e ceti popolari. Raccontava persino fatti come un cronista, in un’epoca in cui non esistevano giornali, tv, telefonini e internet. Sapeva benissimo esibire la sua arte proprio come i bambini! Eccoci qua, un esercito di giullari! Un esercito di genitori, insegnanti e piccoli che giocano e si divertono per far sorridere.

Questa maschera la dedichiamo ai più piccoli perché loro sono i protagonisti del nostro tempo: i moderni giullari. Loro, con la grande capacità del sorriso gratuito, della fierezza del loro io e la voglia di conquistare esperienze nuove si adoperano in ogni luogo, nelle scuole, negli oratori, in famiglia, proprio come giullari: autentici personaggi imprevedibili e colorati che riescono sempre a stupire menti annoiate e cuori senza sorrisi. Un grande e immenso grazie – concludono – va a fata “giullaressa” Nunzia Ricchiuti per la realizzazione dei coloratissimi abiti, grazie, la vita è straordinaria».

Infine, ecco il gruppo della parrocchia San Giacomo apostolo con “Inside out… la bellezza delle emozioni”. «Ecco cosa ci distingue da tutti gli altri essere viventi: le emozioni – è la loro presentazione -. Ci siamo lasciati condurre da questa idea e abbiamo tratto spunto dal film della Disney “Inside out”, che non a caso significa guardarsi dentro. Il film più commovente del 2015 è un film d’animazione adatto a bambini e adulti. Racconta l’accumularsi delle emozioni e il dipanarsi della memoria dentro un gorgo di episodi che, una volta vissuti, diventano patrimonio dell’essere. Alcune di queste emozioni sono destinate a disperdersi e svanire nell’eterno scorrere dell’esistenza, mentre altre rimangono impresse, stampate nella memoria. Basta un evento per farle riaffiorare come libri antichi estratti da uno scaffale.

Riprendendo l’esempio del film abbiamo capito che è bene valorizzare ogni singola emozione ed esprimerla senza freni. Non c’è gioia senza tristezza, così come non c’è tristezza senza paura. Non c’è paura senza rabbia e non c’è rabbia senza disgusto. Infine non facciamo morire il fanciullo che è in noi, che ha dimenticato il suo Amico invisibile. Non nascondiamo le nostre emozioni, ognuna di esse dà vita alla Bellezza del nostro “io”. Cominciamo e impariamo a “guardarci dentro”».

Le ultime sfilate, previste questo pomeriggio a partire dalle 14.30 con raduno in piazza XI Febbraio, sono state rimandate a causa delle cattive condizioni meteo.

martedì 13 Febbraio 2018

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