Attualità

Disastro ferroviario, oggi l’inizio del processo

La Redazione
​Sono 19 gli imputati per l'incidente del 12 luglio 2016 sulla tratta a binario unico tra Corato e Andria che provocò la morte di 23 persone, tra cui il ruvese Antonio Summo, e il ferimento di altre 51​
scrivi un commento 270

A distanza di due anni e quattro giorni dal tragico incidente ferroviario sulla tratta Andria-Corato, costato la vita a 23 persone, tra cui il giovane ruvese Antonio Summo e il ferimento di altre 51, inizia oggi, lunedì 16 luglio 2018, l’udienza preliminare, davanti al Gup del Tribunale di Trani Angela Schiralli per decidere se dovranno essere processati i presunti responsabili del disastro.

La Procura di Trani ha chiesto il processo per 18 persone e una società in qualità di persona giuridica. Si tratta di Vito Piccarreta e Alessio Porcelli (capistazione di Andria e Corato); Nicola Lorizzo (capotreno); Francesco Pistolato (dirigente coordinatore centrale); Enrico Maria Pasquini e la sorella Gloria (i dirigenti dell’epoca di Ferrotramviaria); Massimo Nitti (direttore generale); Michele Ronchi (direttore di esercizio); Giulio Roselli, dirigente divisione infrastruttura di Ferrotramviaria; Vito Mastrodonato, dirigente responsabile della divisione passeggeri di Ferrotramviaria; Francesco Giuseppe Michele Schiraldi (capo unità organizzativa tecnica responsabile del coordinamento delle attività delle unità tecniche di divisione e del supporto infrastruttura); Tommaso Zonno (coordinatore responsabile dell’unità tecnica trazione e scorta ferroviaria); Giandonato Cassano (coordinatore di ufficio responsabile dell’unità tecnica formazione e regolamenti unità sociale); Antonio Galesi (capo unità tecnica e responsabile unità tecnica movimento stazioni); Virginio Di Giambattista (direttore generale della direzione generale per i sistemi di trasporto e impianti fissi e il trasporto pubblico locale); Elena Molinaro (direttore della divisione 5 della direzione generale-Tpl); Alessandro De Paola e Pietro Marturano (direttori dell’Ustif di Puglia, Basilicata e Calabria, il primo dal gennaio al giugno 2011 e dal giugno 2013 al dicembre 2014, il secondo dal 19 febbraio 2015); infine, Ferrotramviaria spa (per l’illecito amministrativo dipendente dai reati commessi dai Pasquini e dai dirigenti).

Contestati, a vario titolo, i reati di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose. In particolare, ai due capistazione Vito Piccarreta e Alessio Porcelli viene contestato anche quello di falso materiale commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

Secondo i Pm Alessandro Donato Pesce e Marcello Catalano, che hanno formulato le 19 richieste di rinvio a giudizio, il disastro venne causato da un errore umano che, tuttavia, si sarebbe potuto evitare eliminando il sistema del blocco telefonico su quella tratta a binario unico.

Oggi prende dunque il via, ufficialmente, il processo destinato a ricostruire la verità penale sui fatti che provocarono quella assurda tragedia che ha sconvolto le nostre città e l’intero Paese.

lunedì 16 Luglio 2018

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti