Villa Anita

Gli 80 anni di don Michele Fiore

La Redazione
Con la sua presenza arricchisce ogni giorno la vita di tutti i suoi compagni di strada
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È il 10 maggio e a Villa Anita già da alcuni giorni si respira un’aria di preparativi: oggi è il compleanno di una persona speciale, don Michele Fiore compie 80 anni, lui che, con la sua presenza, arricchisce ogni giorno la vita di tutti i suoi compagni di strada.

Di questa sua esperienza a Villa Anita, don Michele è molto contento: «Questo è un bellissimo ambiente. C’è tanta gente che ha bisogno di aiuto e ogni giorno dovremmo impegnarci per aiutarci l’un l’altro. Il tempo passa e ognuno di noi avverte i problemi dell’età. È importante mantenerci vivi con lo spirito ma anche con il corpo e la mente».

La consapevolezza del tempo che è passato è anche occasione per ricordare la propria infanzia: «Da piccolo sono stato un ragazzo tremendo” racconta Don Michele un giovincello che non amava molto le regole, ricordo di non essere rientrato a casa diverse volte la sera procurando la preoccupazione e l’ira di mia madre che più volte è dovuta intervenire per farmi ragionare sulla mia cattiva condotta. A distanza di anni mi chiedo ancora come potessi essere quel ragazzino sregolato. Mia madre, proprio per tale motivo, non avrebbe mai scommesso un centesimo sulla mia carriera ecclesiastica anzi pensava che era solo un’idea del momento ma dopo anni in seminario a Molfetta dove ho frequentato il corso di teologia, la mia fede si rafforzò ulteriormente dopo una gita religiosa ad Assisi. Al ritorno da quel viaggio i miei dubbi e i miei alti e bassi legati al mio carattere un po’ instabile sembravano essere solo un lontano ricordo. Il viaggio aveva reso consapevole la mia vocazione e da lì a poco intrapresi un ulteriore percorso teologico a Chieti. Della mia infanzia e giovinezza ricordo non solo gli aspetti legati alla figura di giovane seminarista ma come accennato anche alla figura di giovane ragazzino a cui la morte del padre aveva procurato un grande dolore e al contempo una grande ammirazione per una madre forte ma al tempo stesso disponibile con tutti che con amore aveva saputo mantenere e gestire l’attività agricola intrapresa da mio padre. A lei oggi devo molto del mio carattere e della sua disponibilità che negli anni ho saputo donare agli altri specialmente nella mia attività sacerdotale».

Ma questa di Villa Anita non è, per don Michele, la prima esperienza di convivialità e di fraterna assistenza: «Gli anni della comunità Casa sono stati anni meravigliosi perché l’impegno e la disponibilità nei confronti di questi ragazzi apparentemente forti ma in realtà molto fragili hanno ripagato la mia fede. Ancora oggi alcuni di loro conservano il mio numero e non mancano occasioni in cui il loro ringraziamento per il mio sostegno è ancora vivo. Custodisco con orgoglio anche una bellissima lettera dell’amato Vescovo in merito. Porto con affetto nel cuore tutte le mie esperienze sacerdotali, a partire dalla prima, quella dell’ordinazione avvenuta nella chiesa di San Gioacchino a Terlizzi e tutte le altre. Oggi la mia Parrocchia è quella dell’Immacolata e sento forte ancora la vocazione di uomo tra la gente.

Nel giorno del suo ottantesimo compleanno, don Michele dispensa saggezza e lungimiranza e, a chi gli chiede cosa si aspetta dal futuro, risponde «Niente, non mi aspetto nulla. Sono pronto a fare la volontà di Dio. Sono a lui molto grato non solo per la mia vita ma per avermi già sostenuto in quattro operazioni molto importanti. Ogni giorno dovremmo dire grazie al Signore per quello che ci dà». E anche noi di Villa Anita, insieme a tutti coloro che lo hanno conosciuto, vogliamo ringraziare il Signore per avercelo fatto incontrare sulla nostra strada.

Auguri don Michele!

lunedì 14 Maggio 2018

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