Era gremita ieri pomeriggio la chiesa di San Domenico per il funerale di Domenico Ciliberti, fondatore e storico presidente della società calcistica Ruvese. A porgere le sue condoglianze, fra gli altri, anche l’assessore comunale con delega allo Sport Monica FIlograno.
Oltre alla sua famiglia, silenziosi nei primi banchi c’erano i bambini, i giovani, gli allenatori e la dirigenza dell’usd; dietro di loro anche tanti atleti di altre realtà sportive ruvesi.
Quasi tutti “nipoti” di quello che poteva ormai essere un nonno. Ma non sono voluti mancare neanche i “figli”, che gli hanno voluto bene durante il suo quasi quarantennale impegno nella formazione e nello sport. Centinaia di ragazzi che anche grazie a lui «sono diventati uomini migliori».
Di lui si sono sottolineati «la capacità di non mollare mai» e la grande passione nell’avvicinare generazioni di bambini, fin dalla più tenera età, al gioco del calcio, da quando era ancora solo un bel gioco, lontano dagli eccessi odierni del business.
E ora che la partita della sua vita è stata inesorabilmente interrotta dal fischio finale, ciò che ha lasciato e insegnato resterà indelebile nei cuori di chi lo ha conosciuto.
Ne sono testimonianza tangibile tutti quei bimbi e adolescenti in divisa sportiva blu, che all’uscita del feretro dalla chiesa hanno liberato nel cielo palloncini bianchi, tenendo in mano uno striscione: «Un Presidente, ma prima di tutto un secondo padre. Grazie di tutto, Preside’».