Cronaca

Maltempo, Coldiretti: «Abbiamo richiesto alla Regione le verifiche e l’accertamento dei danni»

La Redazione
La denuncia del delegato confederale di Bari Angelo Corsetti: «Gli olivi mostrano chiari segnali di spaccatura della corteccia, gemme bruciate dal gelo e caduta copiosa delle foglie​​»
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L’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito le province di Bari e Bat nei giorni scorsi ha lasciato il segno tangibile, secondo le segnalazioni degli olivicoltori di Coldiretti Bat, sugli ulivi, con epicentro del danno ad Andria e Corato e in provincia di Bari a Ruvo, Terlizzi, Molfetta, Bisceglie, Giovinazzo, Barletta, Canosa e Minervino.

«Gli olivi mostrano chiari segnali – denuncia il delegato confederale di Coldiretti Bari Angelo Corsetti – di spaccatura della corteccia, gemme bruciate dal gelo, caduta copiosa delle foglie. Abbiamo richiesto formalmente le verifiche e l’accertamento del danno da parte degli uffici dell’Assessorato regionale all’Agricoltura.

Nella Provincia di Barletta-Andria-Trani, solo in tre comuni, gli ettari olivetati sono ben 32.050 e la produzione di olive da olio è in media pari a 1,2 milioni di quintali. In provincia di Bari il danno sugli ulivi va ad aggiungersi a quello manifestatosi su frutteti e ortaggi all’indomani della prima nevicata. È stato potenziato il servizio di assistenza tecnica alle aziende per la difesa delle colture dalle avversità meteoriche e per il supporto alle scelte operative aziendali».

La Puglia convive da sempre con un vero e proprio paradosso idrico. Da un lato è dilaniata da annosi fenomeni siccitosi, dall’altro è colpita da alluvioni, grandinate e piogge torrenziali. D’altro canto il clima impazzito, ormai una costante, determina la maturazione precoce dei prodotti agricoli, come mandorli e peschi in fiore a febbraio, mimose già pronte a dicembre e a gennaio, maturazione contemporanea degli ortaggi in autunno e brusche variazioni climatiche con ingenti danni in campagna.

«Disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima – aggiunge il delegato confederale delle articolazioni territoriali Vito Amendolara -, che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori, i quali perdono la produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, di ulteriori lavorazioni, dell’acquisto di piantine e sementi e dell’utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante.

Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione. In questo contesto è fondamentale riconoscere loro un ruolo incisivo nella gestione del territorio, dell’ambiente e delle aree rurali».

venerdì 9 Marzo 2018

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