Cultura

“Arte, scienza e medicina”, la mostra di Anna Zeligowski

La Redazione
«Non disegno per analizzare me stessa o per esprimere uno stato d'animo. Obbedisco a una necessità, comunico i miei sentimenti e le mie sensazioni, e li condivido. Spesso il disegno sembra quasi prendere vita da sé»
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La galleria 54 Arte Contemporanea di via Baccarini 54 a Molfetta ospita fino al prossimo 1° aprile la mostra di Anna Zeligowski, dal titolo “Arte, scienza e medicina”.

L'esposizione, inaugurata ieri, comprende una selezione di disegni realizzati con inchiostro di china, pennino e pastello. Le opere, popolate da mille personaggi estremamente colorati, affrontano varie tematiche, quali appunto scienza, vita quotidiana, medicina, biologia e molto altro ancora.

La Zeligowski è ebrea di origini polacche, israeliana e ora italiana. Risiede e lavora a Ruvo. Tutte queste sono le sue vere identità, così come lo sono il suo genere, la sua professione di medico e i suoi ruoli all’interno della famiglia, con gli amici e nella comunità. Si muove da un’identità all’altra perdendosi tra esse. Tutte queste identità sono intrecciate, come ogni altra cosa nella sua vita, secondo il modo di percepirla e quindi di disegnarla.

Ha tenuto mostre in tutto il mondo, partendo da Bari per arrivare a Milano e poi sbarcare in Brasile (Rio de Janeiro), Slovenia (Ljubljana), Israele (Tel Aviv) e Messico (Ciudad de México).

«Non disegno per analizzare me stessa o per esprimere uno stato d’animo – dice di sè e della sua arte -. Obbedisco a una necessità, comunico i miei sentimenti e le mie sensazioni, e li condivido. Spesso il disegno sembra quasi prendere vita da sé.

Le figure vengono fuori dall’inchiostro domandando di esistere, chiedendo di essere viste e riconosciute come creature viventi, sia che esse siano esseri umani, animali, oggetti o piante. Il mondo mi appare meravigliosamente complesso e sfaccettato. Affronto varie tematiche quali scienza, biologia, evoluzione, medicina, rapporti umani, la condizione della donna e la vita di ogni giorno.

Il disegno è finito solo quando so che tutto è stato detto e che non c’è null’altro da aggiungere. Infine, arriva l’ultimo momento: la realizzazione della mia firma. Un piccolo disegno, quasi impercettibile, solitamente in fondo alla pagina; a volte solo una figura, altre volte il mio gemello sulla carta.
E così io, alla fine del mio lavoro, so che quello che ho rappresentato è puro e sincero».

La mostra, ad ingresso libero, potrà essere visitata dal martedì al sabato dalle 17.30 alle 20.30.

domenica 19 Febbraio 2017

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