Politica

Il Partito democratico: «Sarebbe stato assurdo non adottare il Pug, ora eventuali migliorie»

La Redazione
Il Pd ripercorre la storia del Piano urbanistico: «Se qualcuno pensa di mettere alla gogna la vecchia Amministrazione, facendo passare gli amministratori come collusi, sta scavando la propria fossa»
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«Prendiamo atto con soddisfazione che il Sindaco dichiara ufficialmente, seppur sulle pagine di facebook, il suo impegno a portare a termine il percorso amministrativo che porterà lo strumento urbanistico del Pug verso la conclusione con l’approvazione in Consiglio comunale e la valutazione da parte della Regione». È questo uno dei passaggi fondamentali del lungo comunicato stampa del Pd cittadino, a guida di Caterina Montaruli, con cui il partito intende dire la sua sull’annosa questione, prendendo al contempo le distanze dalle polemiche sfociate ultimamente soprattutto sui social. «Tutti questi analisti politici e della storia patria – scrivono in una nota dalla segreteria – che con il loro fare sguaiato offendono la cultura della ponderazione, della riflessione dello stile del popolo ruvese, non fanno altro che spostare il problema sullo scontro personale, passare alle offese per poi dichiararsi offesi e seminare astio collettivo senza alcuna argomentazione, ma solo su affermazioni di luoghi comuni che fanno tanto populismo, tanto di moda in questo momento storico. E se qualcuno pensa di mettere alla gogna la vecchia Amministrazione, facendo passare gli allora amministratori come collusi, sta scavando la propria fossa. Il paese non ci crede e le azioni e le opere stanno ancora lì (a chi piacciono, a chi no), sia quelle completate che quelle, molte, da completare.

Siamo consapevoli – prosegue la nota – che le fasi del procedimento attraversate in questi due anni possono aver richiesto più tempo sia per gli approfondimenti necessari per i nuovi tecnici nominati per le controdeduzioni alle osservazioni presentate da privati, sia per i nuovi amministratori che non hanno partecipato alle fasi di lavoro del Pug iniziate nel 2008 con la partecipazione normata e strutturata per la definizione del documento programmatico preliminare (Dpp). Fasi che sono proseguite con l’istituzione dell’ufficio Pug con all’interno il tavolo tecnico che, ogni mercoledì nella sede della Polizia urbana dal 2013 al 2016, vedeva la partecipazione da parte dei cittadini. E di tutto questo, i vecchi amministratori oggi ancora in Consiglio comunale, ne sono a conoscenza.

È chiaro che, invece, tutti gli altri, quanti non hanno voluto partecipare potrebbero, oggi, avere altre visioni: e così accade che un dirigente di “partito amico”, consapevolmente e strumentalmente, si fa portavoce della richiesta dell’allora candidato sindaco circa la possibilità di non procedere all’adozione, a due mesi dalle votazioni, dichiarando che l’eventuale nuova compagine politica (quale?) avrebbe dovuto avere il tempo, non avendo partecipato, di esaminare il piano partendo comunque dal principio astratto del “consumo di suolo zero”. Bene, ci possono essere visioni diverse (quali?) e ora che siamo in continuità con il centrosinistra che, va ricordato, ha vinto le elezioni con l’apporto del Pd, è tempo di chiarire quali sono queste visioni. Si continuano a intravedere dappertutto intrighi, collusioni, trasversalismi, interessi fraudolenti senza documentare, fare nomi e cognomi e con la solita modalità di sparare fango e con l’unico obiettivo di cancellare il Pug per motivazioni che sembrano stare al di fuori della politica e della gestione degli interessi (pubblici, privati e di sviluppo ordinato, ecosostenibile con la salvaguardia e la valorizzazione del paesaggio e di tutto il patrimonio materiale e immateriale) di una città.

Oggi, ancora una volta, abbiamo la possibilità di approfondire, verificare e, se ci sono divergenze, possiamo discuterne e appianarle, risolvere i problemi e decidere insieme. E chi è a conoscenza di irregolarità o interessi particolari ha il dovere di dichiararlo per contribuire alla trasparenza dell’azione amministrativa, altrimenti saranno considerate solo chiacchiericcio da bar. Sarà così servito il tempo per l’approfondimento.

Ma conviene inchiodarsi su questa benedetta richiesta pre-elettorale non ascoltata? E come si poteva condividerla? L’Amministrazione uscente non poteva rinunciare a presentare al paese la conclusione di un percorso amministrativo lungo che aveva, per otto anni, coinvolto due amministrazioni di centrosinistra e tutta la città riuscendo faticosamente a ottenere tutte le autorizzazioni, dopo essersi impegnata con i cittadini, con gli enti, con gli uffici, con i redattori, con la Regione.

Ma con quale faccia ci si presentava all’elettorato dicendo: “scusate, abbiamo scherzato!”. Forse, viste le tante esternazioni, dobbiamo constatare che la coalizione, fin d’allora, nasceva sotto cattivi auspici con un accordo non dichiarato basato sulla negazione del lungo percorso fatto e con la volontà, ora palesata anche in forma scritta, di interromperne l’iter. Mai nessuno di tutti questi personaggi che oggi vedono le streghe ha mai mostrato contrarietà nei tanti convegni, pubblicazioni, riunioni aperte a quanti volevano collaborare a progettare la città.

Oggi che il risultato elettorale ci ha dato ragione possiamo anche procedere a eventuali migliorie, come suggeriteci dalle osservazioni, quelle dichiarate ammissibili dai tecnici nominati dalla nuova Amministrazione, e non da coloro i quali hanno collaborato con l’Ufficio alla redazione definitiva del piano; ma due mesi prima delle elezioni, l’adozione della programmazione generale del territorio (Pug) costituiva un biglietto da visita per il centrosinistra che poteva dimostrare di aver portato a termine una piattaforma di sviluppo così come aveva promesso per tutta la legislatura, elemento di coerenza e credibilità. La vecchia Amministrazione, che aveva indicato e fatto pressione per la candidatura dell’attuale Sindaco, aveva tutto l’interesse a non disperdere consensi, perché così facendo avrebbe tradito a fine corsa la fiducia di quanti avevano lavorato e condiviso una programmazione ritenuta urgente e per la quale erano stati utilizzati consistenti finanziamenti in momenti di crisi. Dopo tanto lavoro sarebbe stato assurdo e imperdonabile negare uno strumento di quella portata (con quale giustificazione?) a cui tutti (paesi vicini, sindaci amici, ordini professionali…) guardavano con interesse per i tempi di conclusione, per le buone pratiche di partecipazione e per la struttura.

Questa è storia, appartiene al patrimonio della città che non può essere dilapidato. E le adozioni all’unanimità non sono inciuci, sono risultati di valore per la città i cui rappresentanti ne riconoscono la validità dei contenuti partecipati e condivisi. È traguardo positivo e garanzia per chi amministra non in contrapposizione ma nell’interesse della comunità tutta. I percorsi amministrativi possono subire modifiche, ma c’è bisogno di motivazioni documentate, studiate, ben descritte all’interno di regole giuridiche, di ragionamenti scientifici e che guardino sempre all’interesse del paese e non di pochi.

Abbandoniamo le perplessità, discutiamo sui temi, guardiamo bene e nel dettaglio come il Pug li affronta, facciamoci aiutare anche da chi ha attivamente partecipato al lavoro scientifico dell’Ufficio del Pug e da quanti hanno avuto ruolo consultivo nella stesura finale per capire la visione strategica che sottende il piano, e diamo al paese uno strumento di programmazione che non serva per fare i conti su beghe interne, come molti detrattori vogliono far credere, ma che siauno strumento flessibile, aperto alle dinamiche sociali ed alle questioni strutturali, su cui innestare i tanti piani particolareggiatie tematici di cui il nostro paese ha tanto bisogno.

Il Partito democratico, pur mantenendo una posizione dialogante, metterà attenzione ai fatti del Pug, a tutela della visione del futuro che la città ha già espresso attraverso l’espressione unanime dei suoi rappresentanti istituzionali, nel solco del proprio ruolo a difesa degli interessi collettivi», conclude la nota.

giovedì 26 Luglio 2018

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