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Chiusura del “Tannoia”, Rifondazione: «Scuola pubblica dimenticata dallo Stato»

La Redazione
Il partito di sinistra commenta così il provvedimento della Città metropolitana
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I Giovani comunisti ruvesi e Rifondazione comunista esprimono «rammarico» per la vicenda che ha coinvolto la sede succursale dell’istituto Tannoia.

La Città metropolitana di Bari, ente delegato all'edilizia scolastica, ha notificato mercoledì sera un provvedimento di «chiusura immediata e interdizione all'utilizzo dei locali dell'immobile» che ospita la scuola. La decisione è stata presa a seguito delle indagini strutturali sui solai.

«In uno stato che si reputa giunto a un alto livello di sviluppo, noi consideriamo inaccettabile la totale mancanza delle minime condizioni di sicurezza all’interno degli edifici pubblici – dichiara Rifondazione -. Le scuole che necessitano di interventi strutturali immediati sono il 23% del totale, cioè un quarto delle scuole italiane ha un elevato rischio di crolli. Oltre questo, va considerato che la metà degli edifici scolastici è stata costruita prima del 1974, anno in cui furono introdotte importanti prescrizioni di sicurezza. È grave che, mancando ancora una completa anagrafe del patrimonio edilizio scolastico, non vengano avviati i prioritari interventi di messa in sicurezza. Attualmente il 70% di essi sono “non strutturali”, quindi comportano un elevato spreco di denaro pubblico, senza risolvere il problema alla radice. Non va neanche tralasciata la natura economica della questione: a causa del patto di stabilità e dei noti tagli alla spesa pubblica, gli enti locali si ritrovano impossibilitati ad avviare investimenti in materia».

«Oggi lo Stato ha completamente dimenticato la scuola pubblica, lasciandola abbandonata a se stessa. I fondi vengono continuamente tagliati e per questo riteniamo fondamentale ci sia un’inversione di tendenza, con un piano di investimenti pubblici per le nostre scuole – aggiunge il partito di sinistra -. Nel rispetto della Costituzione che garantisce il diritto allo studio per tutti, lo stato non può favorire con investimenti la scuola privata rispetto a quella pubblica e con sgravi fiscali chi ci si iscrive, creando così un sistema di istruzione differenziata tra chi può permettersela e chi no».

Da Rifondazione l'auspicio che «governo ed enti locali inizino a percepire la scuola pubblica come un ambito di investimento in termini di futuro e sviluppo culturale e sociale».

Rifondazione si rivolge anche all’amministrazione comunale, chiedendo una soluzione immediata e duratura «che garantisca agli studenti del Tannoia di proseguire regolarmente le attività didattiche, in nome dell’inviolabilità del diritto allo studio».

venerdì 9 Dicembre 2016

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