Politica

Demagogia e temporaneità, i lati oscuri del riordino ospedaliero

Raffaella Anna Dell'Aere
L'esperto in organizzazione sanitaria Nicola Rosato: «Più che un piano, quello di Emiliano sembra un rattoppo»
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«No alla demagogia sulla questione sanitaria» è il concetto, espresso dal consigliere regionale di Forza Italia Domenico Damascelli, con il quale ieri sera si è aperto il convegno sul futuro della sanità nel nord barese, organizzato congiuntamente dalle sezioni di Ruvo, Corato e Terlizzi di Forza Italia. Un incontro finalizzato a tracciare le linee di un controverso piano di riordino ospedaliero che non convince gli autorevoli relatori intervenuti.

Dopo il saluto del coordinatore cittadino Francesco Campanale e l’intervento introduttivo del consigliere comunale di maggioranza di Terlizzi Gaetano Minutillo, che ha evidenziato l’esigenza di miglioramento dell’organizzazione sanitaria, a prendere la parola è stato Domenico Damascelli, il quale ha illustrato, in maniera critica, i passi svolti nelle commissioni regionali sino alla proposta del piano. Concorde sull’esigenza di istituire un punto di eccellenza nel nord barese, Damascelli ha tuttavia ribadito l’importanza della medicina territoriale, che possa rispondere in maniera efficace, celere e completa alle esigenze del cittadino. Il vero timore, emerso dalle parole del consigliere regionale, è che l’impegno preso da Michele Emiliano con il noto “Patto di Ruvo” possa non essere onorato, fungendo più da slogan che da concreta responsabilità. Il campanello d’allarme risiede in una parola: “temporaneo”. Proprio questo aggettivo è al centro della tesi di Damascelli. La «temporanea» istituzione dell’ospedale del nord barese rischia, secondo l’avviso del consigliere regionale, di lasciare sguarnito un territorio che reclama il diritto alla salute. Il tema centrale della criticità converte in una semplice questione: con quali fondi si finanzierà il futuro ospedale del nord barese, atteso che le cifre stanziate nel 2008, e successivamente confermate, attualmente sono state stralciate.

Illuminante l’intervento di Nicola Rosato, esperto in organizzazione sanitaria. «Più che un piano di riordino, quello di Emiliano sembra un rattoppo», ha riferito Rosato, scandagliando in maniera particolare gli atti pubblicati sul bollettino ufficiale della Regione Puglia.
Il concetto di “rattoppo” stride, dunque, con quello di programmazione, condizione necessaria per avviare una ridefinizione del sistema sanitario pugliese, tale da poter ottimizzare le risorse, garantire i livelli essenziali di assistenza e frenare le migrazioni di pazienti verso strutture ospedaliere extra regionali. Nell’esaminare gli atti ufficiali della Regione, Rosato ha fatto notare la mancanza di certezze su tempi, modalità e costi dell’attivazione dell’ospedale di primo livello del nord barese che, a questo punto, appare un’autentica chimera. Conclude soffermandosi sull’imprescindibile necessità di una reale progettazione e costruzione di un edificio ex novo, che sia all’avanguardia e tecnologicamente in sintonia con le attuali esigenze che la medicina richiede in ogni ambito operativo e diagnostico, e non dell’adattamento di una delle sedi già esistenti.

In chiusura, l’intervento di Francesco Paolo Sisto. Un’arringa dal tenore fortemente politico, nel corso della quale il deputato barese non ha lesinato piccanti attacchi al governatore della Puglia, alludendo neanche troppo velatamente a presunti interessi di carattere politico nella definizione del nuovo assetto ospedaliero.

sabato 22 Aprile 2017

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