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Rinegoziazione mutui, l’opposizione chiede le dimissioni dell’assessore Marone

La Redazione
​Secondo i sei consiglieri, il costo dell'operazione non sarebbe di 117mila euro, ma supererebbe i 700mila. Una «somma a totale carico della comunità e delle future generazioni ruvesi»​, accusano
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«Nell’ultimo Consiglio comunale del 29 e 30 maggio abbiamo ancora una volta verificato l’inadeguatezza della Giunta tecnica voluta e guidata dal sindaco Chieco in merito a importanti argomenti iscritti dall’Amministrazione stessa all’ordine del giorno». Lo scrive in una nota l’opposizione di centrodestra.

«Tralasciando i tempi, sempre molto ristretti, messi a disposizione di tutti i consiglieri per verificare ed esaminare le diverse tematiche anche nelle commissioni di riferimento (la commissione bilancio era stata convocata solo un’ora prima dell’inizio del Consiglio) – spiega la compagine di minoranza -, ci preme evidenziare la superficialità e la oggettiva approssimazione con cui l’assessore al Bilancio Rocco Marone ha presentato il punto relativo alla rinegoziazione dei mutui in essere con la Cassa depositi e prestiti.

Trattasi di un argomento molto tecnico, per il quale ci attendevamo una relazione approfondita e precisa. Invece i lavori del Consiglio e le nostre considerazioni sul tema in questione hanno evidenziato le forti criticità e una imbarazzante impreparazione e superficialità dell’assessore il quale, durante la prima serata, ha parlato di vantaggi economici dell’operazione, non facendo alcun riferimento ai costi finanziari della stessa. Tale comportamento ha costretto la maggioranza stessa a dover chiedere prima la sospensione dei lavori, e poi un rinvio al giorno successivo per maggiori approfondimenti.

Inoltre, alla ripresa dei lavori, l’assessore ha ammesso – dopo aver studiato ed essere stato assistito – che l’operazione di rinegoziazione comportava dei costi a carico dell’ente. Si presentava con un foglietto senza alcuna firma e intestazione sul quale era riportato l’importo del costo finanziario dell’intera operazione: ben 117mila euro. Peccato però che durante i lavori dello stesso Consiglio, l’assessore Marone veniva smentito dall’opposizione che dimostrava, con un’analisi dettagliata, che il costo reale di tale operazione superava i 700mila euro. Somma a totale carico della comunità e delle future generazioni ruvesi». Questa la pesante accusa dei sei consiglieri.

«Sindaco, sinceramente ci aspettavamo molto di più e di meglio da un assessore tecnico della levatura di Rocco Marone – concludono -, della cui attività finora abbiamo solo registrato atti di ordinaria amministrazione, assenza di pareri del Collegio dei revisori negli atti, rinvio sine die dei debiti fuori bilancio dei fornitori del Comune, inesatte spiegazioni sulle cause dell’aumento della Tari e una visione poco organica del sistema finanziario dell’ente.

Noi opposizione, in modo chiaro e comprensibilissimo ai cittadini ruvesi, chiediamo che l’assessore tecnico Rocco Marone non resti nemmeno un altro giorno al suo posto.
Di questo siamo certi che ci sia condivisione di gran parte della sua maggioranza, anche se non espressa ufficialmente. E sicuramente dei nostri figli per un ulteriore indebitamento non voluto».

venerdì 2 Giugno 2017

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