Politica

Monica Filograno: «Non voglio più lavorare in questo clima pessimo, violento e volgare»

Elena Albanese
​Dopo le polemiche, l'assessore alla Cultura e Pubblica istruzione rimette le sue deleghe nelle mani del Sindaco, che le rigetta, definendole «un atto forte e intenso anche dal punto di vista emotivo»​
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Arriva alla conferenza stampa con lo stesso sorriso di sempre, l’assessore Monica Filograno, ma si vede fin da subito che è tesa. Una tensione che si scioglie nei suoi occhi rossi mentre rimette le deleghe al sindaco Pasquale Chieco, anch’egli presente nell’ufficio di via Solferino, arredato con una chitarra di Luci d’artista e i manifesti degli eventi organizzati nel primo anno di mandato.

Non si dimette perché pensa di essere colpevole di ciò di cui l’opposizione l’accusa, ovvero di un weekend a L’Aquila a spese dei ruvesi, per il quale è già stato predisposto l’annullamento del rimborso. Quella al Festival della partecipazione era infatti «una missione istituzionale a tutti gli effetti», spiega. Vi ha preso parte per la «ricchezza del programma (che ha con sè, ndr) e la presentazione di buone pratiche da poter condividere, poiché la partecipazione è la nostra prassi di governo e io ho – fra le altre – anche quella delega. Inoltre sono una persona in perenne apprendimento e ascolto; e quando vado in giro parlo molto di Ruvo di Puglia. L’ho fatto anche nella mia vera vacanza di soli otto giorni a Riace», ci tiene a precisare, scherzando amaramente sul fatto che «se mi fossi voluta fare un weekend sarei andata al mare».

L’occasione è servita per un proficuo scambio di contatti, come quello «con il poeta Franco Arminio, che a fine agosto mi ha invitata alla Festa della Paesologia “La Luna e i calanchi” di Aliano, durante la quale, in qualità di assessora, sono andata a parlare di Luci d’artista e di Nove Nove Nove. Ho viaggiato con la mia macchina e ho dormito nella tenda della Protezione civile a costo zero».

Della trasferta a L’Aquila «il Sindaco era perfettamente al corrente e mi ha invitato a presentare richiesta di rimborso. Io non sono un politico di professione – si giustifica -. A volte faccio le cose senza verificare che tutti i passaggi siano corretti. Questa inesperienza mi ha portato ad alcune ingenuità nella presentazione della rendicontazione, ma l’irregolarità della procedura non è dipesa da me. In ogni caso, mi sono impegnata a restituire la somma». Come ha spiegato anche Chieco, si è trattato di un mero caso di malaburocrazia: alla richiesta mancavano il programma del Festival, che ne giustificasse la partecipazione, e un’autorizzazione preventiva del Sindaco stesso. A ciò, si è aggiunta una verifica superficiale da parte del Segretario generale che ha autorizzato il pagamento, e che poi nella determina di annullamento ha di fatto ammesso l’errore.

Ma, una volta resa nota la notizia, la situazione è degenerata in poche ore, principalmente sui social e anche attraverso alcuni mezzi di informazione, con insinuazioni e accuse che hanno creato «un clima pessimo, violento e volgare; per quanto mi riguarda invivibile». Ed è per questo che Monica Filograno ha deciso («questa mattina all’alba») di dimettersi. «Perché non mi piace dovermi difendere dagli attacchi. Insegno a scuola e non voglio che i genitori dei miei alunni abbiano di me l’immagine che è stata data. Inoltre da sempre mi occupo di educazione alla legalità» e a passare per corrotta proprio non ci sta.

«I social sono uno strumento fantastico, ma vengono usati veramente male, mentre la politica è una cosa nobile. Io non voglio più lavorare in questo clima e ho chiesto al Sindaco di prendere una decisione, perché i rapporti devono tornare a essere umani e rispettosi». E nel dirlo ringrazia quanti le hanno offerto sostegno e solidarietà, dimostrata anche dalla presenza in conferenza di alcuni rappresentanti dell’Ente, come il presidente del Consiglio comunale Michele Scardigno e la responsabile di settore Grazia Tedone.

Ma la lettera consegnata a mano al Sindaco viene – come prevedibile – cortesemente restituita al mittente. «Questo è un atto forte e intenso anche dal punto di vista emotivo», è il commento di Pasquale Chieco, che prosegue: «Non siamo abituati a un’arena così cattiva, non è pensabile che per una cosa di questo genere si monti una macchina del fango di tali proporzioni.

Io le dimissioni le rigetto e chiedo all’Assessora di continuare il suo lavoro prezioso e apprezzato – chiosa -, anche se non sarò in grado di metterti un paravento», le dice affettuosamente al termine dell’incontro.

giovedì 7 Settembre 2017

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giuseppina girasoli
giuseppina girasoli
6 anni fa

Associazione LibroGirotondo

Oggi,leggendo la poesia “BESTIARIO” di Pablo Neruda,ho pensato al programma estivo RELAZIONI e alla conferenza stampa di presentazione ,nell'atrio di palazzo Caputi. Ho apprezzato allora il programma d'intenti,e quanto poi è stato e si sta attuando. Oggi voglio riportare questi versi,con un pensiero all'assessore alla cultura Monica Filograno che ,come “ragno” ha saputo tessere relazioni . ………”il ragno è un ingegnere,un divino orologiaio,
per una mosca più o meno lo detestino gli idioti,
voglio conversare col ragno: voglio che mi tessa una stella.”

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