Politica

Il Sindaco sugli atti vandalici: «La città è di tutti»

La Redazione
​Chieco sul suo profilo Facebook: «Chiedo uno scatto di civismo, di amore per gli altri, un impegno maggiore per il bene della città, chiedo di insegnare ai propri figli un sistema di valori sano»​
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Come fatto altre volte su svariati argomenti di interesse cittadino, il sindaco Pasquale Chieco ha pubblicato questa mattina un lungo post su Facebook per commentare gli atti vandalici che spesso rovinano e rendono inutilizzabili gli arredi degli spazi comuni, ma anche altri atteggiamenti poco civili.

«Un pomeriggio della scorsa settimana stavo attraversando piazza Dante – ha esordito – quando ho visto un bambino intento a tentare di distruggere una giostrina: ci si accaniva con tutte le sue forze mentre sua madre, a pochi metri di distanza, spingeva sull’altalena un altro bambino e lo guardava con rassegnazione, quasi stesse assistendo alla scena di un film, senza muovere un dito per fermarlo.

Uno spettacolo assurdo: io l’ho rimproverato e poi mi sono rivolto alla donna. Perché lei gli consentiva di comportarsi così? Mi è sembrato un atteggiamento di resa incondizionata alla vivacità di un figlio che andrebbe invece educato al rispetto di un bene comune, utile innanzitutto a lui!

Riporto oggi questo episodio personale che mi ha molto colpito – ha proseguito – perché ho letto in queste ore vari post e commenti di cittadini che, davanti ad alcuni atti vandalici (danni di giostre, panchine ecc.) puntano il dito verso l’amministrazione, che non è sufficientemente rapida nell’aggiustare, e verso i vigili che non controllano, senza condannare adeguatamente, tranne in alcuni casi, proprio chi distrugge e danneggia ciò che noi dobbiamo poi riparare.

Il Comune spende importanti risorse pubbliche per i guasti causati da cittadini che abbandonano l’immondizia per strada o nelle campagne, per recuperare l’eternit smaltito in modo criminale da qualche incosciente.

Abbiamo pubblicato le foto, abbiamo aumentato i controlli, stiamo continuando a sanzionare ma ancora incontriamo episodi di questo tipo. E solo un ingenuo potrebbe pensare che bastino i controlli e le denunce pubbliche per cambiare le cose. I vigili (ne abbiamo assunti tre stabilmente e diversi a tempo determinato) sono ancora pochi e impegnati tutti i giorni in altre attività serie e delicate ed è impensabile distaccarne alcuni per proteggere esclusivamente i luoghi pubblici da noi stessi, cioè da bambini maleducati e da genitori passivi.

La questione di fondo è allora culturale.

In questi due anni abbiamo cercato di far passare messaggi chiari: si governa la città tutti insieme, cittadini e cittadine con l’amministrazione. Il Sindaco può impegnarsi allo stremo, ma da solo non riuscirà mai a risolvere questi problemi.

A tutti chiedo uno scatto di civismo, di amore per gli altri, un impegno maggiore per il bene della città, chiedo di insegnare ai propri figli un sistema di valori sano, l’amore per la bellezza, per la nostra storia e per il nostro presente. Partecipazione è anche questo, non certo puntare il dito contro. Siate sindaci voi stessi, prendetevi un pezzo di responsabilità, proviamo a pensare in modo collettivo, plurale. Proviamo a riqualificarla questa città puntando sulle persone. Vi proporremo della azioni concrete che vanno in questa direzione e spero che ci sarete e in tanti. La città è nostra e ha bisogno di tutti noi», ha concluso.

domenica 29 Luglio 2018

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anacleto berardi
anacleto berardi
5 anni fa

è incredibile. solo una ventina di anni fa i comuni cittadini avrebbero addirittura alzato le mani su chi si fosse reso responsabile di “vtprje”. c'è un senso diffuso di resa, di inutilità o addirittura di inopportunità dell'azione. eppure io mi ricordo di una comunità fiera e gelosa della sua computezza , del suo paese lindo e perfetto. che cosa siamo diventati? mi associo al sindaco: solo una mossa, una riscossa della comunità benpensante e ancor meglio agente potrebbe riportare quel senso diffuso di controllo e di reazione ad eventuali comportamenti indesiderati ed inopportuni, da chiunque vengano messi in atto.

Angela Ippedico
Angela Ippedico
5 anni fa

E' vero. Condivido lo stesso ricordo del signor Berardi. Ricordo ancora le signore che lavavano la strada davanti alla propria abitazione che odorava di candeggina e luccicava al sole. Le campagne erano giardini e guai a chi osava danneggiare un albero o lasciare rifiuti in giro.

Paolo malerba
Paolo malerba
5 anni fa

Sono perfettamente d'accordo con il Sindaco, la cultura del bello e del pulito dovrebbe essere patrimonio di tutti noi. Al fine di scoraggiare atti di vandalismo e soprattutto x utilizzarlo come deterrente, bisognerebbe potenziare la video sorveglianza, così gli eventuali vandali verrebbero prontamente individuati addebitando loro i danni arrecati a tutta la collettività.

Michele Costa
Michele Costa
5 anni fa

Il sindaco ha perfettamente regione e non c'é verso far capire alla massa di porci che affollano la nostra nobile e bella città. Questa gente non ha neanche capito cosa significa vivere la DEMOCRAZIA e credono che con la violenza possono tutto. Quindi, prima di educare i figli vanno educati i quelli che non intendo chiamare genitori ma pessimi parassiti che vanno combattuti con la violenza perché sono loro che sporcano le nostre strade di campagna, non sanno cosa vuol dire RACCOLTA DIFFERENZIATA, cosa vuol dire educazione e rispetto della cosa altrui.
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