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Tutto quello che c’è da sapere sulla Quarantana

La Redazione
L'ha spiegato durante un convegno a Lucera Cleto Bucci, consigliere della Pro Loco e console regionale del Touring Club Italiano
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“Le Quarantane” è il titolo del primo convengo regionale svoltosi a Lucera nel teatro Garibaldi lo scorso 4 marzo. L’iniziativa ha indagato sulla tradizione della Quaresima che accumuna diverse città pugliesi. Questi fantocci dalle sembianze femminili rappresentano infatti il periodo che precede la Pasqua.

L'incontro è stato promosso dalla locale Pro Loco con il patrocinio dell'Amministrazione comunale, in collaborazione con la delegazione Monti Dauni dell’Unpli Puglia e il Cif (Centro italiano femminile). Sono intervenuti Gerardo Lionetti, vicepresidente dell’Unpli Puglia, Antonio Tutolo, sindaco di Lucera, e il consigliere comunale Vincenzo Leccese.

Il convegno ha previsto due sezioni; nella prima, moderata da Simona Terlizzi, sono intervenuti i rappresentanti delle Pro Loco di Ruvo di Puglia, Aquilonia, in provincia di Avellino, e della stessa Lucera; nella seconda, si sono susseguite le testimonianze delle Pro Loco di Ruvo di Puglia, Deliceto, Panni e Volturino, in provincia di Foggia, con la mostra dei manufatti artistici delle relative località.

La Pro Loco di Ruvo di Puglia ha aderito dunque sia alla prima che alla seconda parte dell’evento. Cleto Bucci, consigliere dell’associazione e console regionale del Touring Club Italiano, ha spiegato in un seguitissimo intervento il fenomeno della Quarantana. La pupattola ruvese è alta da un metro e mezzo fino a grandezza naturale, vestita da vedova: abito intero oppure gonna, camicetta, calze fino all’inguine, scialle, scarpe e borsetta, tutto di colore rigorosamente nero. I simboli posti tra le mani sono il fuso, che indica il lavoro femminile svolto d'inverno dalle donne d'un tempo; l’arancia, che annuncia la fine dell’inverno, e le sette penne di gallina che rappresentano le altrettante settimane di Quaresima che precedono la Pasqua.

Il console Bucci ha inteso sottolineare la duplice lettura della Quarantana, sia come la vedova di Carnevale, impersonato a Ruvo di Puglia da “Mba Rocchetidde”, sia la rappresentazione univoca delle tre Parche o Moire della cultura Greca, dee che stabilivano il destino degli uomini. La prima, Clòto, tesseva il filo della vita; la seconda, Làchesi, dispensava i destini, assegnandone uno a ogni individuo e stabilendone anche la durata; la terza, l’inesorabile Àtropo, tagliava il filo della vita al momento stabilito.

Il giorno di Pasqua, la vittoria del Cristo sulla morte è platealmente comunicata al popolo con la distruzione del fantoccio, che avviene tra lampi di luci, rumori assordanti e il fumo multicolore dei fuochi d’artificio. L’ultima Quarantana a esplodere è quella di piazza Bovio, preceduta da una messa solenne celebrata sotto lo sguardo bonario del Cristo Risorto portato in processione.

Nella seconda sezione del convengo, dedicata alla mostra dei manufatti artistici, è stata esposta la Quarantana ruvese realizzata a grandezza umana da Paolo Lauciello, socio della Pro Loco e membro del comitato dei Revisori dei conti. Il fantoccio ruvese si è distinto per la resa scenografica che ha tradotto nella realtà i concetti allegorici della tradizione cittadina. Il convegno ha consentito di inserire il nostro paese all’interno di una grande tradizione regionale che, tra punti di contatto e di divergenza, testimonia la comune matrice contadina dei riti quaresimali pugliesi.

venerdì 31 Marzo 2017

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