Il concerto

Con Pino Minafra comincia la “Passione”

Raffaella Anna Dell'Aere
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02.04.2017 - Pino Minafra & "La banda"
Una nota polemica introduttiva e l'esecuzione di "Terronia" i momenti clou della serata in cattedrale
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Ieri sera, in cattedrale, si è conclusa la settimana pianistica del “Festival internazionale Wanda Landowska”, curata dalla direzione artistica di Margherita Porfido, con il concertone della Banda di Pino Minafra e le Faraualla.

Il Piano Solo, la melodia dell'operetta con la “Vedova allegra” e il “Paese dei campanelli”, “La strada”, “Il padrino”, “Il Gattopardo” nelle colonne sonore cinematografiche di Nino Rota, i suoni inconfondibili di George Gershwin con il duo pianistico, le letture, il pianoforte e la poesia di “Un amore oltre confine” tra Chopin e Sand, la danza equilibrista sulle note di Ciakovski e Ravel suonate a quattro mani, sono solo alcune delle chicche artistiche e musicali proposte nel Festival, che ha avuto come principale nota di merito quella di creare una rete di competenze ed emozioni artistiche, perfettamente intrecciate tra loro, come una pietanza mistica.

Scoppiettante e con un'introduzione polemica è stata la serata conclusiva dedicata a “Le musiche della settimana santa”, con Pino e la sua Banda, che hanno plasmato idealmente l'andamento cadenzato delle armonie funebri grazie alle marce dei fratelli Amenduni, dirette dal maestro Michele Di Puppo, anticipando le processioni e i rituali di passione per le vie della città.

Pino fa il suo caldo preambolo dialettico, come suo solito, da perfetto oratore, invitando all'attenzione sulle incertezze organizzative e gestionali che avvolgono la prossima edizione del Talos Festival 2017, dopo esser finito nelle secche per errori amministrativi precedenti e non ancora sostenuto e promosso, come merita, da una politica solida, progettuale e duratura nel tempo.

Con l'inarrestabile Pino nella direzione d'orchestra, enfatizzato dalla sua mimica teatrale, col figlio Livio nell'insolito assolo all'organo a canne e con l'impetuoso finale della tromba di Vito Mitoli, il famoso brano “Terronia”, con l'inserto di “Domine de Miseria” di Gabriella Schiavone, rivela tutta la sua potenza, in una serata già calda. In un mix tra rabbia, passione, espressione artistica e desiderio di lasciare un segno profondo, con un grido di dolore e speranza, quei dieci minuti intensi concludono un discorso che resta aperto, in attesa di risposte in nome dell'amore verso la musica e la tradizione della propria terra, come solo “La banda” di Pino Minafra sa regalare.

lunedì 3 Aprile 2017

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