Spettacolo

“Exit” si conclude con la commedia all’italiana

La Redazione
Questa sera nella sede de La mancha ci sarà la proiezione del film cult di Steno "Febbre da cavallo"; sabato nel teatro Comunale ​andrà in scena la pièce Ab hoc et ab hac, di e con Daniele Parisi
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Exit, la rassegna di spettacoli “fuori di testa” giunge al termine. Dopo tre appuntamenti di cinema e altrettanti di teatro, passando attraverso i generi del rock, del noir e del pop, l’ultima settimana propone la commedia all’italiana, per riscoprire il gusto dell’intrattenimento e della risata.

Oggi alle 21, nella sede de La mancha, sarà proiettato Febbre da cavallo, film di Steno del 1976 con Enrico Montesano, Gigi Proietti, Catherine Spaak, Mario Carotenuto, Adolfo Celi e Fernando Cerulli.

Steno, maestro nell’abilità di mescolare registro popolare e graffi da intellettuale, fotografa alla perfezione i vizi innocui dell’Italietta della seconda metà dei ’70. Gigi “Mandrake” Proietti ed Enrico “Pomata” Montesano sono due facce della stessa romanità squattrinata e nullafacente, sorretta da espedienti e sense of humour. Attorno ai due ruota un microcosmo sommerso di volti patibolari o pittoreschi, il popolo delle sale da gioco, che si affida alla scaramanzia più vetusta. Il film, ignorato all’epoca dell’uscita in sala, è stato trasformato in cult inattaccabile dai passaggi televisivi. Da vedere e rivedere, senza mai stancarsi.

Sabato 2 dicembre, invece, nel teatro Comunale andrà in scena Ab hoc et ab hac, di e con Daniele Parisi.

Nella sala d’aspetto di un pronto soccorso, uno con gli organi spostati, uno che odia la primavera e uno con il gomito del tennista aspettano di essere visitati. Ivano prende le pillole. Lo psicosomatico salta la corda per il problema della malattia della pancia. Un uomo chiede cos’è l’amore, un vecchio gli risponde. Un chirurgo vuole assolutamente operare qualcuno. I personaggi si avvicendano così uno dopo l’altro, parlano, gridano in mezzo alla strada o dal balcone di un palazzo. L’elemento musicale e ritmico – fornito dalla registrazione dal vivo di loop vocali – dialoga con personaggi che spuntano dal basso, appaiono a mezzo busto, si cambiano d’abito, mutano corpo e voce. Un gioco al massacro in cui, attraverso la combinazione del riso e dell’orrore, si entra in un universo assurdo, un mondo decaduto, che di fronte alla malattia smarrisce il suo principio razionale, divenendo inconsapevolmente ridicolo.

giovedì 30 Novembre 2017

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