Spettacolo

Gran finale al teatro Comunale

La Redazione
close
Il ballo/Der Tanz
​Domenica ​sarà una giornata dedicata interamente all'arte e alla disabilità​. Alle 18.30 un incontro pubblico nell'ex convento dei domenicani, alle 20.30 lo spettacolo di teatro-danza​ "Il ballo"
scrivi un commento 262

In occasione della chiusura di questa intensa stagione del teatro Comunale di Ruvo di Puglia, domenica 8 aprile sarà una giornata interamente dedicata all’arte e alla disabilità, nella quale saranno coinvolte le eccellenze italiane che si occupano di pratiche ed esperienze innovative.

Alle 18.30 nell’ex convento dei domenicani, ci sarà un incontro pubblico sulle buone prassi e sulle esperienze di inserimento sociale e lavorativo, nel contesto nazionale e internazionale, dedicate alle persone con bisogni speciali.

Coordinati da Katia Scarimbolo, interverranno Monica Montaruli, assessore comunale alle Politiche sociali; Antonio Viganò, regista e formatore del Teatro La Ribalta-Accademia dell’Arte della diversità di Bolzano; Robert McNeer e Pia Wachter, registi e formatori del La luna nel pozzo per il progetto “Perfettamente imperfetti: un viaggio teatrale in Germania”, coproduzione internazionale con l’associazione Il gabbiano di Ostuni e il Centro residenziale inclusivo Eins und Alles di Welzheim; Milena De Palo, coordinatrice del centro diurno L’albero dei desideri di Ruvo di Puglia; e Michelangelo Campanale, regista della compagnia La luna nel letto per il progetto “Pozzanghere”.

A seguire, nel teatro di via Pertini andrà in scena, alle 20.30, “Il ballo”, a cura dell’Accademia Arte della diversità di Bolzano. È la prima compagnia teatrale professionale costituita da uomini e donne in situazione di handicap che hanno scelto, dopo otto anni di attività di creazione, formazione e spettacoli, di diventare attori e attrici professionisti. “Il ballo” è il loro manifesto poetico, un progetto che indaga sul senso dell’appartenenza al teatro. Lo fa con una nuova creazione che coinvolge sulla scena, per la prima volta, tutti gli artisti.

Si tratta di uno spettacolo di teatro-danza nel quale i personaggi, prigionieri in una stanza – metafora del mondo – cercano di dare un senso alla propria vita. Sono prigionieri delle proprie abitudini e delle convenzioni sociali, di uno spazio fisico e mentale e dello sguardo che gli “altri” gli rimandano; lottano per non soccombere alle regole e alle logiche a loro imposte, cercano una via di fuga, un modo per ritrovare una propria soggettività, una propria storia, intima ed esclusiva. La loro lotta è un elogio alla vulnerabilità umana, un canto alla possibilità di esistere e farsi bellezza e stupore.

Ci sono grandi muri in questo spettacolo. E non ci sono finestre , o perlomeno non si riesce a trovarle. Ma forse è meglio così, forse è meglio evitare altri tormenti. Se poi una finestra si aprisse, chissà quante cose nuove ci rivelerebbe.

venerdì 6 Aprile 2018

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti

Le più commentate della settimana