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Michele de Rosa, pugilato e passione

Giuseppe Tedone
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Michele De Rosa
​Frequenta l'Accademia delle nobles artes a Molfetta​, ma vorrebbe aprirne una tutta sua per dare la possibilità ai ragazzi e ragazze di praticare questo sport che definisce «bellissimo e genuino»
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A Ruvo di Puglia non ci sono palestre dove praticare il pugilato, ma c’è un nostro concittadino che da qualche anno si è appassionato con successo a questo sport.

È Michele De Rosa, 31 anni, diplomato all’itet di Corato, di professione bracciante agricolo. Adora gli animali, in particolare i cani, e i percorsi di trekking. È appassionato di moto custom e di Harley Davidson. È anche molto legato alla sua famiglia. «I miei genitori e mia sorella sono le più grandi ricchezze della vita», ci ha raccontato in un’intervista in cui ha voluto condividere questa sua passione. «Prima di avvicinarmi al pugilato ho fatto body building per circa sei anni, dai 20 ai 26, conseguendo l’attestato di personal trainer. Poi, grazie a un amico, ho conosciuto il mondo del rugby e l’ho praticato per qualche anno.

Una volta abbandonato questo sport mi sono avvicinato al pugilato. Già da piccolo, all’età di 8-9 anni, per qualche mese ho praticato kick-boxing, cominciando lì a muovere i primi passi. Mi sono appassionato grazie alla palestra che frequento, l’Accademia delle nobles artes a Molfetta. Sono già tre anni che pratico questo sport, e grazie a loro ho disputato anche delle gare. Il mio debutto è stato a Roma a marzo del 2017, ma sono stato eliminato al primo turno, perdendo per un solo punto».

Dopo questa sconfitta l’atleta però non si è arreso, e nelle due competizioni successive, disputate entrambe a Taranto lo scorso novembre (tappa valevole per il campionato nazionale) e a dicembre (torneo regionale), è riuscito a ottenere due primi posti che equivalgono ad altrettante medaglie d’oro. In tutti gli incontri non è mai andato a tappeto. Ha disputato anche tre cosiddette esibizioni, poiché nel pugilato non tutte le gare vengono registrate, anche a causa della scarsa notorietà. «È uno sport che potrebbe avere più visibilità se ci si liberasse dell’idea che sia violento; al contrario è molto disciplinato e ha regole rigide. A fine gara gli avversari si complimentano l’uno con l’altro», è l’opinione di De Rosa, che ci rivela il suo sogno del cassetto. Dopo aver acquisito un attestato vorrebbe aprire una palestra tutta sua, magari proprio a Ruvo, dando la possibilità a molti ragazzi e ragazze di conoscere e praticare il pugilato.

Oggi intanto può già vantare un buon curriculum di esibizioni e vittorie, che sicuramente lo aiuteranno a proseguire brillantemente in questo sport che definisce «bellissimo e genuino».

venerdì 9 Febbraio 2018

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