Attualità

“Racconti dalla Palestina”, l’attivista Pietro Pasculli e la sua esperienza in Medio Oriente

Mariavaleria Stragapede
Gli organizzatori: «Riteniamo che si possa celebrare il Giorno della memoria in maniera differente», ponendo l'attenzione «su un popolo posto sotto un regime di apartheid drammaticamente simile a quello delle dittature nazi-fasciste»
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Dello scenario presentatosi agli occhi del giovane Pietro Pasculli vi avevamo già parlato con delle brevi testimonianze in cui eventi di persecuzione, sottomissione e morte si susseguivano nelle parole cariche di rabbia e indignazione dell’attivista ruvese. Questa sera però sarà lo stesso Pasculli a incontrare chiunque avrà voglia di conoscere, attraverso immagini, video e racconti l’esperienza vissuta in Palestina con l’organizzazione “International Solidarity Movement”. L’appuntamento è previsto alle 19 nella sede dell’associazione politico-culturale “Prolet”, in via Tenente Colonnello Fiore 24.

Sarà certamente un’importante occasione per conoscere l’attuale situazione geopolitica nel Medio Oriente, le ripercussioni dell’occupazione israeliana sul territorio palestinese e le prospettive future di un popolo da decenni martoriato da violenze di ogni tipo. «Di Palestina se ne parla molto sporadicamente, eccetto che in periodi come questo in cui è in corso quella che viene chiamata la “terza Intifada”, e per di più se ne parla in modo errato», afferma Pasculli. «Questo avviene perché nella maggior parte dei casi i corrispondenti dei più grandi canali d’informazione non vivono quotidianamente l’occupazione dei territori e le notizie sono quasi sempre attinte dalle autorità israeliane. E’ chiaro che l’informazione che passa attraverso quei canali non è più imparziale e oggettiva». Di qui l’importanza della testimonianza di un attivista che, giorno per giorno, ha vissuto con fervore ma anche con sdegno quello che per i palestinesi è ormai la normalità. «Proverò a raccontare il quotidiano vivere di un popolo che sembra ormai dimenticato da tutta la comunità internazionale e la mia personale esperienza all’interno dell’Ism, organizzazione che da anni affianca la comunità palestinese nella sua lotta per l’autodeterminazione», ci anticipa Pasculli.

Il giovane ruvese non è nuovo a questo percorso di testimonianza, cominciato già lo scorso 19 gennaio, giorno in cui il suo racconto è stato al centro di un incontro tenutosi a Cinisello Balsamo, nel milanese, e organizzato da Coordinamento pace e Legambiente. «Affronterò il mio periodo di permanenza in Palestina attraverso le tappe più importanti del viaggio e quindi partendo da Hawwara-Nablus per passare ad Al-Khalil (Hebron), città in cui ho trascorso gran parte dei giorni stringendo anche legami affettivi assolutamente non indifferenti. Ho continuato il mio percorso nella Jordan Valley e poi a Betlemme», racconta Pasculli.

«Come associazione “Prolet” riteniamo che si possa celebrare il giorno della memoria in maniera differente», affermano gli organizzatori. «Porremo pertanto l’attenzione su di un popolo perseguitato e posto sotto un regime di apartheid drammaticamente simile a quello perpetrato dalle dittature nazi-fasciste».

mercoledì 27 Gennaio 2016

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