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Nucleare, a 40 km da Ruvo alcune aree idonee per il deposito dei rifiuti radioattivi italiani

La Redazione
​Seppure le aree non ricadano direttamente nell'agro del nostro Comune, è ovvio che - ragionando in termini più ampi di territorio - non si possa restare indifferenti​
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Sei aree potenzialmente idonee ad ospitare un deposito di scorie nucleari tra 40 e poco meno di 60 chilometri da Ruvo di Puglia. La doccia gelata arriva dalla Sogin (la società pubblica di gestione del nucleare) che la notte scorsa – dopo aver ricevuto il nullaosta del Governo – ha pubblicato la Cnapi, ovvero la carta che individua le aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani.

La carta – tenuta dal 2015 sotto riservatezza assoluta – non dice quale sia il punto in cui verrà costruito il deposito, ma indica 67 zone che soddisfano le condizioni tecniche per la realizzazione.

Alcune di queste aree si trovano a cavallo tra la Murgia e la Basilicatauna in territorio di Gravina, due tra Altamura e Matera (tutte con classe di idoneità A2, quindi ritenute particolarmente adatte) e tre a Genzano di Lucania (classificate C): tra i 40 e i 60 chilometri dalla nostra città. Poco più lontane altre tre zone tra Matera e Laterza (classificate A2) e altre quattro in Basilicata tra Genzano, Oppido e Acerenza (classificate C).

 
 
Seppure le aree non ricadano direttamente nell'agro del nostro Comune, è ovvio che – ragionando in termini più ampi di territorio – non si possa restare indifferenti.

Appena si è diffusa la notizia, le istituzioni locali sono insorte, con forti proteste da parte dei sindaci di Gravina, Alesio Valente, e Altamura, Rosa Melodia, e del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.

«Non c'è spazio per trattative o valutazioni. Lo dico subito: la nostra risposta sarà un no secco e fermo» scrive il sindaco di Gravina, Valente, il quale definisce la notizia «una doccia gelata: le istituzioni locali sin qui non erano mai state interpellate». «Niente e nessuno – continua – può farci cambiare idea rispetto a quella contrarietà già espressa in consiglio comunale nel 2015 e ancora nel 2016 insieme ad altri Comuni. Poi, in termini ambientali, Gravina e la Murgia hanno già dato: la vocazione di queste nostre aree è agricola e turistica, e non permetteremo che ci trasformino in un cimitero di scorie nucleari. Mai».

«Non ci lasceremo trascinare con rassegnazione in questa situazione» dice la sindaca di Altamura, Rosa Melodia, ricordando che «già il 14 gennaio 2016 i consigli comunali congiunti di Altamura, Poggiorsini, Spinazzola, Irsina, Santeramo in colle, Gravina in Puglia e Matera adottarono con delibera un ordine del giorno in cui si chiedeva alla Regione Puglia e alla Regione Basilicata, al presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico di 'dichiarare le aree del territorio regionali e dei comuni interessati non disponibili alla localizzazione del deposito nazionale destinato allo smaltimento a titolo definitivo dei rifiuti radioattivi e del Parco tecnologico».

La Regione Basilicata «si opporrà con tutte le sue forze ad ogni ipotesi di ubicazione nel proprio territorio del deposito nazionale di rifiuti radioattivi», Lo ha detto il presidente della Regione, Vito Bardi, in una nota firmata anche dall’assessore all’ambiente, Gianni Rosa. «La Regione presenterà «una serie di osservazioni negative che in queste ore sono in corso di elaborazione».

Secondo il programma, l'Italia deve riuscire ad avviare il deposito entro il 2025. Attualmente i rifiuti radioattivi sono stoccati in una ventina di siti provvisori – sparsi in tutta Italia – che non sono idonei ai fini dello smaltimento definitivo.

martedì 5 Gennaio 2021

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Francesco tedone
Francesco tedone
3 anni fa

Bona sera ennesima presa in giro da parte dei nostri governanti che quanto fa comodo a loro parlano di difesa dell' ambiente e tutela dei parchi mentre poi sotto sotto tramano alle spalle del popolo promettendo anche centinaia di posti di lavoro che poi si volatizzano come bolle di sapone per nascondere le loro malefatte.Ora certamente ci affibbieranno anche lo stoccaggio delle scorie nucleari e il danno è fatto.Un consiglio a voi politici stocchiamo le scorie a Montecitorio e al Quirinale per buona pace di tutti ciao.

Tony
Tony
3 anni fa

Se non é stato ancora il virus, ci penserá il tumore. Basta che c'é la mangiatoia facciamo piovere e nevicare. Ora mangeremo anche il cinghiale fosforescente …..se giá i danni che ha causanto non erano ancora sufficienti….
Venduti….

Tony
Tony
3 anni fa

Aboliamo il parco allora, edifichiamo l'impossibile sull'unica area rimasta ancora parzialmente unica, e prendiamoci tutte le scorie del mondo, se questo serve ad essere uguale agli altri paesi (che, diciamocelo chiaramente, non ne stoccamo immondizia, almeno nei parchi). Per la veritá, paesi come il nostro, specialmente sl sud, erano super invidiati ed apprezzati all'estero, per l'incontaminazione ambientale.
Spero continuini ad esserlo, ma non per “analogie anomale”.