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Ruvo di Puglia chiede la libertà per lo studente Patrick Zaki, “prigioniero di coscienza”

La Redazione
​Per le strade e nelle scuole della città sono affissi manifesti realizzati da artisti che hanno partecipato alla call internazionale "Free Patrick Zaki, prisoner of conscience"
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È il 7 febbraio 2020 quando Patrick Zaki, studente egiziano attivista per i diritti umani, appena sceso all'aeroporto de Il Cairo di ritorno dall'Italia, viene arrestato dagli agenti dei servizi segreti. L'accusa è quella di aver tentato di rovesciare l'attuale presidente dell'Egitto, Abdel Fattah al-Sisi, e di aver scritto una tesi sull'omosessualità: infatti, da ottobre 2019, Zaki frequentava un master sugli studi di genere all'Università di Bologna.

A seguito degli ingiusti e illegittimi arresto e detenzione, a livello internazionale c'è stata una mobilitazione a difesa di Zaki, che ha coinvolto cittadini e istituzioni. 

Tra queste ultime molti Comuni italiani tra cui quello di Ruvo di Puglia che ha aderito, su proposta dell'assessora alla Cultura, Monica Filograno, alla campagna “Poster for Tomorrow – edizione speciale” dedicata a Zaki, "prigioniero di coscienza", ormai da un anno detenuto nelle carceri egiziane. Con questa campagna, si continua a chiederne la liberazione.

La campagna è ideata da Amnesty International Italia e dal festival “Conversazioni sul futuro” dell'associazione "Diffondiamo idee di valore", in collaborazione con il “Festival dei Diritti Umani di Milano” e l'Associazione Articolo 21.

E da ieri, per le strade e nelle scuole delle città italiane aderenti e di Ruvo di Puglia sono affissi manifesti realizzati da artisti provenienti da oltre 50 Paesi, che hanno partecipato alla call internazionale “Free Patrick Zaki, prisoner of conscience”, ideata dal Comitato promotore. Tra i più di 900 "poster civili", ne sono stati selezionati dieci. 

I manifesti, come scrive il sindaco Pasquale Chieco «chiedono la liberazione di Patrick Zaki, detenuto ingiustamente e in condizioni disumane nel suo paese per avere contestato pubblicamente il regime che ora governa l'Egitto. 

La detenzione di Patrick è una gravissima violazione dei diritti umani, inaccettabile per ogni persona libera. 

Nel mondo avvengono ogni giorno milioni di ingiustizie, ma ognuna le riassume tutte e questa vastità non deve diventare un motivo per rassegnarsi, per smettere di indignarsi, per restare indifferenti. 

Noi siamo una piccola città, ma questo non ci autorizza a restare in silenzio, a non schierarci dalla parte della libertà, di pensiero e di parola». 

 

martedì 9 Febbraio 2021

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