Due diocesi, Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi e Trani-Barletta e Bisceglie, e diverse associazioni in movimento e in dialogo sul disarmo nucleare. Perché l’uso o anche il solo possesso delle armi nucleari è «un crimine contro l’uomo e la sua dignità e contro ogni possibilità di futuro», come lo ha definito papa Francesco. E se «realmente vogliamo costruire una società più giusta e sicura, dobbiamo lasciare che le armi cadano dalle nostre mani».
L’occasione della riflessione interdiocesana proposta, questa sera, alle 20, in diretta streaming sui canali della Diocesi e rivolta a tutti gli operatori pastorali, ai catechisti, ai componenti della comunità cristiana e non, è l’entrata in vigore del Trattato ONU che vieta produzione, commercio, uso delle armi nucleari, dello scorso 22 gennaio, con l’adesione di 50 Paesi che nei propri territori hanno reso operativo il Trattato. Mentre si opera perché l’Italia possa firmare il Trattato, alle comunità il compito di proporre e vivere percorsi di disarmo culturale, pedagogico e pastorale. Ad accompagnare nella riflessione: don Fabio Corazzina, parroco a Fiumicello-Brescia già coordinatore di Pax Christi Italia e suor Francesca Fiorese, direttrice Ufficio Pastorale Sociale e del lavoro della diocesi di Padova.
La serata sarà moderata da Angela Paparella, segretaria Cdal della diocesi di Molfetta. Interverranno i vescovi Mons. Domenico Cornacchia e Mons. Leonardo D’Ascenzo.
L’incontro è promosso dalla Cdal e dagli uffici Caritas, Pastorale Sociale e del Lavoro, Pastorale Giovanile della diocesi di Molfetta e per la diocesi di Trani-Barletta-Bisceglie da Caritas, Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro, Azione Cattolica, Punti Pace Pax Christi Bisceglie e Corato, Meic, Associazione 21, Cercasi un fine.
in ghe senzo …?
Il dibattito sul nucleare era scomparso dalle agende internazionali. A che serve riportarlo all'attenzione dei cattolici? Esiste davvero ancora una minaccia nucleare?
La Chiesa non ha altri problemi più immediati sui quali discutere?