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Lavoro stagionale: siamo sicuri che la colpa sia dei giovani che non vogliono lavorare?

Michele Lorusso
Michele Lorusso
Come ogni anno, con l'arrivo dell'estate, si ripresenta lo stesso problema che, secondo gli operatori, sarebbe causato anche dal reddito di cittadinanza
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«I giovani non hanno voglia di lavorare». «I ragazzi preferiscono il reddito di cittadinanza al lavoro». Sono questi alcuni dei ritornelli che caratterizzano l’arrivo dell’estate e sono ripetuti all’infinito dagli operatori del settore turistico che, con l’arrivo della bella stagione, hanno difficoltà a trovare personale per le proprie strutture ricettive.

La soluzione più semplice di un problema che, invece, ha altre sfaccettature. Infatti, basta guardare alcuni annunci di lavoro per comprendere subito quale sia la vera questione, cioè stipendi da fame e orari di lavoro da “animali da soma”. A ciò, si aggiunge, spesso, anche la mancanza di un contratto di lavoro, o la previsione di “contratti farlocchi” sottoscritti solo per mettere a riparo il datore di lavoro da eventuali controlli.

E di tutto ciò, col passare del tempo, i giovani stanno prendendo sempre più coscienza, rifiutando lavori massacranti che richiedono tanta fatica e sacrifici a cui non corrisponde un salario dignitoso.

Ed è proprio questa presa di coscienza che sta mettendo in crisi il settore che, con la “scusa” della pandemia, giustifica le offerte di lavoro poco dignitose con il «c’è la crisi, questo ti posso dare».

Un modo di fare che, sicuramente, andrebbe rivisto con l’applicazione dei contratti sottoscritti a livello nazionale se si vuole evitare che la stagione non riparta e che, soprattutto, i giovani non vadano all’estero, per un lavoro retribuito dignitosamente, perché non possono essere sempre le "nuove generazioni" a pagare le conseguenze di un sistema che non funziona.

Una ragazza andriese ci racconta: «Ho risposto a un annuncio di lavoro che prevedeva determinate mansioni, vitto e alloggio compresi. Ho cominciato a lavorare e mi hanno fatto fare tutt'altro rispetto a ciò che era riportato nell'annuncio con una paga (se così si può definire) che variava in base alla stagione, nonostante facessi bisognava fare sempre le stesse cose, a prescindere dal mese. Per non parlare poi dell'alloggio (in una bettola con altre persone in barba a qualsiasi normativa anticovid) e il vitto "da brividi". Non pretendo chissà cosa, ma almeno una paga che potesse degnamente "ripagare" le più di 12 ore al giorno di lavoro. Non valgo 3,75 euro l'ora».

mercoledì 23 Giugno 2021

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Uomo nero
Uomo nero
2 anni fa

Buon giorno il problema dal mio punto di vista e prettamente diverso da quello esposto nell'articolo si parla di paga,contrattazione nazionale, vitto e alloggio ma scusate voi giovani visto che siete tanto volenterosi in cambio cosa garantite? Oggi chi investe in qualsiasi attività ha bisogno soprattutto di poter contare sulla affidabilità tecnica e lavorativa dei propri subalterni.Spesso ci si imbatte su gente svogliata inesperta che da subito pretende chi sa cosa ma qualche uno di voi ha mai fatto apprendistato? Ai miei tempi in estate si andava a fare apprendistato in cambio di niente perché bisognava imparare ogni mestiere per prepararsi al futuro.Oggi sono tutti già preparati senza saper fare niente.

Franco
Franco
2 anni fa

Lo assumono come stagisti e gli danno 450 euro al mese, face solo lavorare tutto il giorno. Oppure contratto parte time truffa, in quanto lavorano a tempo pieno e se arrivano i controlli sono nella …metà giusta.

Rosanna Prisco
Rosanna Prisco
2 anni fa

I giovani vogliono lavorare ma se voi datori di lavoro nn li pagate oppure date uno stipendio da fame come pretendete di trovare personale

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