Attualità

Derby “Capuleti-Montecchi”, emozioni in piazza

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
Una partita in cui nessuno vince, nessuno perde, ma ognuno dona la propria capacità d'immaginazione, il proprio tempo, le proprie speranze. Stasera in Pineta al via il laboratorio "Rock Versus Jazz"
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Luminoso pomeriggio d’agosto. Piazzetta Le Monache.
Risate infantili, gridolini di gioia, adrenalina e percussioni tribali dei
“Da Stadio Percussion”.

Al centro della piazza, due gruppi di bambini e
adolescenti si fronteggiano. Una Giulietta dalla pelle ambrata e riccioli scuri
guarda, sorridente, Romeo, un vivace folletto biondo. La piccola Sara di cinque
anni mette a centrocampo una palla immaginaria, sul punto da cui parte la
linea che divide due squadre, Capuleti e Montecchi. Fischio d’inizio e parte il derby veronese.

I passanti, incuriositi, si fermano e assistono, sorridendo,
alla singolare partita di calcio che è un’interpretazione della tragedia
“Romeo e Giulietta” di William Shakespeare. “Romeo, Romeo perché
sei tu Romeo?” si trasforma in un coro da stadio; l’uccisione di Mercuzio
e Tebaldo è un fallo; il pugnale con cui Giulietta si trafigge il cuore diventa
un’immaginaria bottiglietta d’acqua che fa svenire la piccola attrice. Tutti
giacciono a terra, ma poi tutti si rialzano in un corale abbraccio e girotondo.
Perché nella partita “Capuleti Montecchi Zeroazero”, nessuno vince,
nessuno perde, ma ognuno dona la propria capacità di immaginazione, il proprio
tempo, le proprie speranze.

“Capuleti Montecchi Zeroazero” è il
laboratorio, ideato e scritto da Roberto Corradino (Teatri di Bari, Reggimento
Carri) nell’ambito dei “Match performativi”, laboratori per l’infanzia e l’adolescenza, a cura di Bembé Arti Musicali e
Performative. Ha avuto inizio il 29 luglio e si è
concluso, la scorsa domenica sera, con il derby in piazza Menotti Garibaldi,
accanto a Casetta Relazioni, nuovo punto aggregatore di comunità, tra sapori e
saperi.

Abbiamo assistito alle prove generali del match
“shakespiriano” e ne abbiamo parlato coi protagonisti, tra cui Ylenia,
11 anni, della squadra dei Capuleti: «Mi sono divertita
tantissimo – racconta -. Mi piace molto
la storia di Romeo e Giulietta, però se la storia originale finisce male questa
no e per questo mi piace ancora di più».

Incontriamo anche un indaffarato Tommaso Scarimbolo,
fondatore della Scuola Bembè e ideatore
dei Match performativi. Insieme alla sua assistente Annalisa Lauciello e a
Sabrina Vendola, artista che cura il laboratorio “Con le mani” al
Centro Linea Comune, sta allestendo il campo che accoglierà la partita. «Per questo progetto – spiega – ci siamo
ispirati allo sport, abbandonando le tifoserie. Con i “Match
performativi” ho voluto far tornare in auge le competizioni musicali
americane degli anni ’30, dove bande di musicisti, in squadre, gareggiavano tra
loro più per dare un saggio della propria arte che per spirito di competizione.
Ed è questo il nostro obiettivo: alimentare la voglia di misurarsi più con sé
stessi che essere competitivi. E, soprattutto, rafforzare il senso di comunità,
la consapevolezza di farne parte. Purtroppo noto che le nuove generazioni sono
irrigidite e imprigionate nella solitudine e, quindi, diventa importante
mettere in atto queste azioni aggreganti».

Accanto a lui c’è anche Roberto Corradino, in un
momento di pausa delle prove. Con i
ragazzi ci sono i suoi assistenti,Vincenza Di Schiena e Alessio Genchi.

«Con “Capuleti e Montecchi ZeroaZero” ho
riproposto il dramma di Shakespeare in una versione popolare. Mi sono chiesto,
infatti, “perché non contaminare il teatro con lo sport?”. Perché non
trasformare una storia dove tutti si ammazzano, muoiono e soffrono in una in
una partita di calcio? È stato molto interessante, soprattutto perché si è
sviluppata un’energia positiva. È una bella esperienza, nata dalla sinergia
con la scuola Bembè”». E con l’artista Sabrina Vendola “Silla”, che adorna i balconi e le stradine del nucleo antico che conducono a piazza
Menotti con gonfaloni di stoffe multicolore e carta di giornale. «Aggiungo che
con questi match si è attivato un percorso di integrazione sociale e…”artistica”»
ci dice.

I partecipanti hanno un’età compresa tra gli 8 e i 13 anni: alcuni ragazzini provengono da contesti di fragilità
sociale: il progetto ludico, infatti, è strettamente connesso a “Città
educante”, percorso di educazione diffusa promosso dagli Assessorati alla
Pubblica Istruzione e alle Politiche Sociali e che ha accolto 50 operatori culturali e dell’educazione in un
week end di giugno.

«Con queste azioni – prosegue Scarimbolo – Ruvo di
Puglia vuole candidarsi a diventare la prima “Città educante” in
Italia, dove la diffusione di pratiche culturali e sociali inclusive diventa argine ai fenomeni di devianza sociale.
Per questo ringrazio gli educatori Maria Ida De Palo, Teresa De Palo, Carla De
Sario
, Anna Boccaccio, Ivana Ippedico, Raffaella Scarongella e Antonio Carlucci
per aver collaborato con noi».

I match performativi , poi, sono “azioni creative
in spazi pubblici” di cui si sente la necessità di riappropriarsi,
restituendo loro il ruolo di punti di incontro, scambio di idee, progetti. Il primo laboratorio
“Da Stadio Percussion”, condotto da Scarimbolo, si è tenuto in
Pineta. Queste azioni si fondano, poi, sulla rete tra operatori culturali, educatori, comuni cittadini e
artisti, soprattutto giovani. Come Alessia, 18 anni, musicista, assistente di
Scarimbolo e Corradino. «È un’esperienza bellissima lavorare con artisti e
bambini, favorire l’integrazione tra loro».

I “Match Performativi” proseguono questa
sera, dalle 17.30 alle 20, con il laboratorio “Rock Versus Jazz”,
condotto da Aldo D’Introno. Per informazioni e adesioni contattare il numero
347 .5874301 o scrivere a bembe.info@gmail.com.

I match performativi sono inseriti nella rassegna
culturale e sociale “Immaginari – Scene d’estate 2019”, ideata dagli Assessorati alla Cultura e alle Politiche Sociali del Comune di Ruvo di Puglia
in collaborazione con Vivo a Ruvo, Pro Loco di Ruvo di Puglia, Puglia
Promozione, Ascom Confcommercio di Ruvo di Puglia e GiovanIdee Forum di Ruvo di
Puglia.

martedì 6 Agosto 2019

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