Attualità

Il tema della memoria affrontato al Liceo Scientifico Orazio Tedone

Marco Ciliberti
Il convegno sulla Shoah ha visto protagonisti ospiti autorevoli fra cui Pietro Terracina
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Dal 27 gennaio, giorno della memoria, è passato da più di un mese ma la riflessione sulle barbarie dei campi di concentramento non si limita a un unico giorno. Proprio per questo motivo ieri, nell’auditorium del Liceo Tedone, si è tenuta una conferenza/dibattito dal titolo “La memoria tra passato e futuro”.

Il Liceo ha colto l’occasione per parlare del tema della memoria storica e in particolar modo dei tragici eventi della Shoah. L’incontro unico e importante data la presenza di Pietro Terracina, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz nel quale fu internato all’età di 15 anni. Resa speciale da questa presenza per certi versi disarmante, la conferenza è stata aperta dal dirigente scolastico Prof.ssa Domenica Loiudice la quale ha voluto ringraziare tutti i relatori e ha introdotto il tema della memoria e della sua quanto mai utilità.

In seguito è stata la volta della dott.ssa Stefania Consenti, giornalista de “Il Giorno” e autrice di due saggi sulla Shoah dal titolo “Binario 21” e “il futuro della memoria”. La giornalista ha espresso l’importanza della memoria e la necessità di affrontare questo tema nella scuole in maniera nuova e  perché no tecnologica.

Altra importante voce è stata quella della prof.ssa Elisa Guidi che ha ribadito il ruolo fondamentale della memoria e della storia nell’evitare comportamenti come quelli della Shoah.

Momento centrale del convegno è stata la toccante testimonianza di Pietro Terracina. Nato a Roma da genitori ebrei nel 1928, fu dapprima escluso dalla scuola pubblica a causa delle leggi razziali e in seguito, dopo un periodo nel carcere di Regina Coeli, fu deportato nel campo di sterminio di Auschwitz all’età di 15 anni. Pietro Terracina ha raccontato agli studenti alcune atroci scene del suo concentramento ad Auschwitz e, nonostante tutto, è riuscito a fornire una triste ma dettagliata cronaca di quello che ha definito “il campo della violenza e della morte”. Le sue parole hanno a tratti rabbrividito l’auditorium e lasciato interdetti gli studenti.

Pietro Terracina ha evidenziato il ruolo della memoria come difesa nei confronti di ideologie e atti come quelli da lui vissuti e ha invocato la presenza e la partecipazione di noi giovani nella vita politica.

Il convegno è stato chiuso da alcune riflessioni dalle parole del prof. di Storia e Filosofia del Liceo, Francesco Grosso, che ha sottolineato il paradosso della grandissima cultura della Germania del tempo, quasi impotente e complice di quegli agghiaccianti momenti.

Difficile esprimere quello che si prova dopo aver ascoltato i dettagli di Auschwitz, della violenza dei soldati e della brutalità dei gesti quotidiani dello sterminio. L’Europa antisemita degli anni 40 ha sparso sangue e atrocità come non mai. La memoria e il ricordo impediranno che la dignità dell’uomo sia ridotta in cenere come è avvenuto solo meno di 80 anni fa.

mercoledì 4 Marzo 2015

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