Ci hanno sempre affascinato il mondo e la mission di Intercultura. Prima ci siamo occupati di Mana, ospite thailandese dei signori Lobascio. Nel giugno 2016 ci raccontò che a Ruvo, insieme a mamma Angela, papà Pasquale e ai loro tre figli, stava trascorrendo «l’anno migliore della mia vita».
Poi c’è stata la dolce Stacia, con cui abbiamo parlato ad aprile scorso, poco prima che ripartisse per tornare a casa, in Indonesia. Lei ha trascorso in città con la famiglia De Palo solo tre mesi, invernali e freddi, ma oltre ad aver imparato ad apprezzare «panzerotti, taralli e mandorle zuccherate», ha stabilito un rapporto speciale con la coetanea Silvia, con i suoi fratelli Gabriele e Andrea e con i loro genitori. Dopo le difficoltà del primo periodo, «sembrava che avesse vissuto sempre qui», hanno detto di lei i suoi ospiti.
Adesso il mondo restituisce a Ruvo “il favore” dell’accoglienza. Domenico Campanale è uno studente del liceo “Tedone” e fra pochissimi giorni partirà per la Spagna, destinazione Malaga. Lo attende uno scambio culturale che lo porterà a imparare meglio una lingua studiata a scuola, ma soprattutto a conoscere un Paese nuovo e tanta gente con cui condividere momenti sicuramente indimenticabili. Abbiamo parlato con lui, per chiedergli i sogni e le aspettative che lo hanno spinto a intraprendere questo viaggio. «Mi aspetto un po’ di tutto – ci ha detto -: cose belle, cose nuove…riuscirò anche a diventare più indipendente sotto ogni punto di vista. Quindi non vedo l’ora!».
Poi abbiamo chiesto a Victor Emanuel Motti, responsabile di Intercultura Trani (che si occupa della Bat e dei comuni di Ruvo e Corato), di raccontarci quando e perché nasce questa realtà, ma anche come fare per diventarne i giovani protagonisti. Un percorso complesso e caratterizzato da un’attenta selezione e da un’accurata formazione, che però vale la pena di intraprendere.