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Monica Montaruli: «La signora Cosima non finirà in mezzo a una strada»

Elena Albanese
L'assessora alle Politiche sociali assicura che le istituzioni locali sono tutt'altro che assenti. «È in atto un progetto individuale. Proseguiremo negli interventi di supporto insieme a lei»
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Sta facendo molto discutere – specie sui social – la vicenda della ruvese Cosima Abbinante, portata alla ribalta da un video pubblicato nella sezione YouMedia della testata online fanpage.it.

Circa un anno fa è stata cacciata di casa dal marito ed è disoccupata e senza reddito, come racconta lei stessa davanti alla telecamera. Per un periodo è stata ospitata dalla Caritas cittadina, mentre ora vive in un istituto di Suore a Bari. «Una sistemazione che le è stata trovata dai Servizi sociali – precisa in proposito l’assessora al ramo Monica Montaruli, direttamente interpellata da RuvoLive.it -. Le è stato anche fornito un abbonamento ferroviario per recarsi nel capoluogo pugliese». Il periodo di permanenza è terminato lo scorso 7 gennaio, e la paura di Cosima è quella di rimanere senza casa, di finire in mezzo a una strada. «Questo non accadrà – rassicura la Montaruli -, perché la scadenza è stata prorogata finché non si troverà una nuova sistemazione, per la quale però è stata chiesta la collaborazione attiva della diretta interessata per la ricerca di un appartamento, per l’affitto del quale il Comune potrebbe contribuire in maniera sostanziosa».

Come da prassi, la signora – che segue anche un tirocinio nell’ambito del Red – è stata convocata da Caritas e Servizi sociali, da cui è seguita con un progetto individuale e personalizzato. Ma nel frattempo ha trovato alloggio e aiuto grazie al tam-tam creatosi su facebook. Il timore dell’assessora è che la donna possa essere facilmente strumentalizzata e che il polverone mediatico sollevatosi possa «esporla troppo e danneggiarla, minare la fiducia sua e della gente nelle istituzioni», le quali «sono tutt’altro che assenti». Al di là della soluzione temporanea, l’intenzione è infatti proseguire negli interventi di supporto e di sostegno insieme a lei, per evitare il mero assistenzialismo e fare in modo che – con il dovuto aiuto – riesca a cavarsela da sola.

«Mai un contributo, se adeguato, è stato negato per indisponibilità», ha ribadito infine Monica Montaruli, rispedendo con decisione al mittente le accuse sulle «migliaia di euro spese per le Luci d’artista» a fronte della mancanza di fondi per le famiglie bisognose, paventate nel servizio.

martedì 9 Gennaio 2018

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Laura di Bisceglie
Laura di Bisceglie
6 anni fa

Leggo “questo non accadrà! Se un essere umano arriva a questo punto , chi avrebbe dovuto aiutare e assistere non l ha fatto quindi è accaduto continua ad accadere e sarà sempre così !vergognatevi.
Sapete solo prelevare gli stipendi
Conosco la storia di Cosima e gli unici ad aiutarla in altre situazioni non siete stati voi! E questo lo dimostra

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