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Dalla Regione un milione di euro per le aziende olivicole colpite dalle gelate

La Redazione
L'emendamento è stato proposto dall'assessore Di Gioia e dai consiglieri Ventola, Marmo e Damascelli. Il presidente di Coldiretti Puglia Gianni Cantele commenta: «È un atto concreto»
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Dal bilancio autonomo della Regione Puglia un primo salvagente alle aziende olivicole, duramente colpite dalle gelate dei mesi scorsi. Superando di fatto i limiti del Decreto legislativo 102 sulle calamità naturali, con un emendamento proposto dall’assessore all’Agricoltura Leonardo Di Gioia e dai consiglieri Ventola, Marmo e Damascelli, è stata destinata una dotazione finanziaria di un milione di euro ricavata da altri capitoli di bilancio dedicati all’agricoltura.

«È un atto concreto dell’assessore Di Gioia, consapevole della gravità del danno a carico del settore olivicolo pugliese. Sfiora il 60% la stima del crollo della produzione olivicola in Puglia, a causa delle gelate di febbraio e marzo scorsi nelle tre aree a forte potenziale produttivo», è il commento del presidente di Coldiretti Puglia Gianni Cantele a margine del Consiglio regionale nel corso del quale è stato approvato l’emendamento.

«È un bollettino di guerra negli oliveti», denuncia il direttore di Coldiretti Puglia Angelo Corsetti, dove si stima che «la nostra economia olivicola, settore portante per l’agricoltura pugliese, perderà oltre 800 milioni. Siamo fortemente preoccupati che la brusca diminuzione di olio extravergine pugliese faccia crescere ancora le importazioni di olio dall’estero, perché al danno si aggiungerebbe la beffa di sofisticazioni e contraffazioni».

Le olive saranno così poche e così buone – aggiunge Coldiretti Puglia – che andranno letteralmente “a ruba” e per questo, a seguito di un incontro con il Presidente e Emiliano e l’assessore all’Agricoltura Di Gioia, è indispensabile programmare sin d’ora un presidio ancora più capillare nelle aree rurali contro i predoni degli oliveti.

Mentre crescono i consumi, nel corso dell’ultimo decennio le importazioni complessive di oli di oliva in Puglia sono cresciute rapidamente, nonostante la nostra sia la regione più olivicola d’Europa. Gli oli stranieri vengono importati principalmente da Spagna, Grecia e Tunisia, acquistati a prezzi più bassi rispetto al prodotto regionale e utilizzati per “costruire” blend con il prodotto locale. Percorrono centinaia di chilometri in nave e/o in autobotti che non solo contribuiscono all’emissione di anidride carbonica nell’atmosfera, ma proprio per le condizioni di trasporto si degradano. Vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri.

martedì 31 Luglio 2018

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