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Coldiretti, la protesta arriva a Roma. Gilet arancioni: «Dividono il mondo agricolo»

La Redazione
​Savino Muraglia: «Ci stiamo confrontando con Parlamentari di tutti gli schieramenti​». Spagnoletti Zeuli: «Sit-in organizzato frettolosamente due giorni prima della grande manifestazione del 14»
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Arriva in piazza Montecitorio, davanti al
Parlamento, la rabbia degli agricoltori colpiti dalle pesanti calamità con il
dimezzamento del raccolto nazionale di olio di oliva che ha messo in ginocchio
decine di migliaia di famiglie nelle aziende, nei frantoi e nelle industrie.

«Non c’è più tempo da perdere, di fronte agli insopportabili
ritardi e ai rimpalli di responsabilità nell’affrontare la drammatica
emergenza dei danni provocati dal gelo e dalla Xylella che avanza inarrestabile
distruggendo milioni di ulivi, gli agricoltori sono costretti a lasciare le
proprie aziende per salvare l’economia e il lavoro di interi territori», fa sapere Coldiretti Puglia.

L’appuntamento è per questa mattina dalle 9.30 davanti a Roma, dove arriveranno migliaia di
agricoltori in giallo guidati dal presidente nazionale della Coldiretti Ettore
Prandini, con l’incontro di esponenti istituzionali. Numerosi saranno i Sindaci e i Parlamentari pugliesi di tutti gli schieramenti che parteciperanno alla mobilitazione per testimoniare in maniera bipartisan lo stato di crisi dell’olivicoltura che ha bisogno di provvedimenti urgenti.

«Ci
stiamo confrontando con i Parlamentari di tutti gli schieramenti circa i
provvedimenti urgenti per il settore olivicolo sul tavolo della discussione.
Nel 2018 la Puglia ha perso 317 milioni di euro di Produzione Lorda Vendibile
del settore oleario e oltre un milione di giornate risultano azzerate per colpa
delle gelate, per cui l’unico strumento regionale già pronto è andato in fumo,
mentre sulla Xylella c’è stato un ulteriore inutile rinvio del Piano perché
ritirato dall’Assessore regionale, quando la discussione sarebbe già iniziata
il 24 gennaio in Conferenza Stato Regioni. Di tempo ne è stato perso tanto e
oggi vanno date risposte concrete al mondo olivicolo», tuona il presidente
di Coldiretti Puglia Savino Muraglia. «Si tratta di difendere il prodotto simbolo della dieta
mediterranea di fronte a una crisi storica che va affrontata responsabilmente
con interventi
a livello regionale e nazionale per garantire un futuro a un settore
strategico per il Made in Italy che vede impegnate oltre 400mila aziende
agricole. Dall’inarrestabile strage provocata dalla Xylella alle gelate, dai disastrosi eventi
estremi all’invasione di olio straniero a dazio zero al falso Made in Italy
fino ai cambiamenti climatici sono alcune delle criticità da affrontare per
salvare un settore strategico per la salute dei cittadini, il presidio del
territorio, l’economia e l’occupazione nel settore olivicolo che
rappresenta il volano dell’economia agricola pugliese».

«Coldiretti ha perso l’ennesima occasione per rafforzare il mondo agricolo – commenta in proposito il portavoce dei Gilet arancioni Onofrio Spagnoletti Zeuli -, affrettandosi nelle ultime ore a organizzare un sit-in a Roma due giorni prima della grande manifestazione degli agricoltori del 14 febbraio, convocata da almeno venti giorni.

Ci saremmo tolti anche i gilet pur di marciare compatti, glielo avevamo detto anche nei colloqui cordiali privati di questi giorni, ma alcuni di loro, i soliti funzionari, hanno preferito rimarcare questa divisione. Una divisione che gli agricoltori continuano a non capire. Una divisione che danneggia tutti perché ci fa perdere credibilità agli occhi del Governo e degli stessi parlamentari di maggioranza e opposizione.

Una divisione che ha accecato i dirigenti Coldiretti, tanto da portarli ad annunciare, ad esempio, di essere pronti a raccogliere domande per un bando da un milione di euro che la Regione Puglia non ha mai emanato, o a dare il via libera a un piano xylella che non aveva un solo intervento a favore delle aziende e dei frantoi colpiti dal batterio. Una divisione che non ha portato a nessun risultato concreto.

E ciò dimostra, una volta di più, come i dirigenti di Coldiretti siano tra i maggiori responsabili di questa situazione per aver dato fiato a tutti quei parlamentari e ad alcuni esponenti istituzionali regionali e nazionali che cercavano e cercano un alibi per non affrontare i problemi dell’olivicoltura italiana».

martedì 12 Febbraio 2019

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