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I Gilet arancioni a Roma: in piazza un feretro pieno di bottiglie d’olio

La Redazione
«È l'immagine simbolo della nostra olivicoltura ridotta a un cimitero di ulivi per la xylella e per le gelate dello scorso anno», afferma il portavoce del movimento Onofrio Spagnoletti Zeuli
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Si sono radunati dalle prime ore di questa mattina in piazza Santi Apostoli gli olivicoltori con i Gilet arancioni arrivati a Roma da Puglia, Calabria, Sicilia, Campania, Lazio, Abruzzo e Toscana, per chiedere decreti d’urgenza e risorse per le gelate che hanno messo in ginocchio l’olivicoltura pugliese e per la xylella, la peste degli ulivi.

Insieme agli agricoltori ruvesi, anche il sindaco Pasquale Chieco in fascia tricolore (e naturalmente gilet) e il consigliere comunale Mario Paparella. «Per difendere un Sud produttivo e operoso che chiede di essere trattato con pari dignità rispetto al resto del Paese», ha spiegato sulla sua pagina Facebook.

Tanti i cartelli che raccontano storie di sofferenze, “Ridateci la dignità”, “Non siamo cittadini di Serie B”, “In attesa del decreto moriremo gelati”. Non mancano riferimenti alla politica sulle posizioni ambigue in tema xylella del M5S, “Con Grillo in regia attentate la nostra economia” o “Di Maio incontra i Gilet gialli francesi, e gli olivicoltori quando?”.

In piazza campeggiano un tappeto di rami secchi legati da nastrini arancioni e un feretro pieno di bottiglie di olio extravergine d’oliva italiano, una delle prime simboliche azioni di protesta che gli olivicoltori hanno preparato.

«È l’immagine simbolo della nostra olivicoltura ridotta a un cimitero di ulivi per la xylella e per le gelate dello scorso anno – afferma il portavoce dei Gilet arancioni Onofrio Spagnoletti Zeuli -. Senza interventi rapidi e concreti del governo saremo costretti a chiudere tutto e sarebbe una bomba sociale ed economica per il Sud intero».

giovedì 14 Febbraio 2019

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