Attualità

Grande partecipazione per la protesta contro le strisce blu

La Redazione
Prima delle dimissioni, Chieco ha incontrato una delegazione, impegnandosi a «esaminare alcune richieste di miglioramento del Piano». Intanto il Prefetto risponde alla petizione di circa mille ruvesi
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È stata molto partecipata la manifestazione di ieri pomeriggio in piazza Matteotti, organizzata dal movimento spontaneo “Quelli delle strisce bianche”, per protestare contro il Piano della sosta a pagamento, che starebbe uccidendo il commercio locale.

Sono stati infatti tantissimi i cittadini, armati di striscioni, pettorine, cartelli e un megafono, a rispondere “Presente!” alla convocazione davanti al portone di palazzo Avitaja, dove era in corso il Consiglio comunale, terminato come sappiamo con le dimissioni del sindaco Pasquale Chieco.

Poco prima di questo epilogo, dovuto alla mancanza del numero legale in assise a causa dell’assenza di tre consiglieri AppDem, il Primo cittadino aveva incontrato una rappresentanza del comitato organizzatore, giungendo a un primo accordo.

È lui stesso a spiegarlo nel video diffuso questa mattina. «Abbiamo affrontato le ragioni della presenza dei cittadini che sono venuti a manifestare alcuni elementi di dissenso rispetto al nostro Piano della sosta a pagamento. Il confronto con la loro delegazione è stato positivo. Quando ci si parla è sempre un fatto che arricchisce le prospettive e consente di affrontare meglio i problemi.

Il confronto – spiega – si è concluso con l’impegno da parte mia di esaminare e istruire alcune richieste di miglioramento del Piano che loro hanno proposto, per poi riportarlo in un prossimo Consiglio comunale».

In piazza, insieme ai cittadini, anche alcuni rappresentanti dell’opposizione di centrodestra.

Intanto, martedì scorso, il Prefetto di Bari Marilisa Magno ha risposto ai circa mille ruvesi che avevano segnalato, grazie a una petizione presentata da Gerardo Lovero, proprio le criticità dell’organizzazione della sosta a pagamento. «Della questione è stato interessato il Sindaco di Ruvo di Puglia per le consentite valutazioni», si legge nella missiva.

«La legislazione vigente – prosegue il testo – non riserva al Prefetto l’esercizio di forme di controllo sugli atti degli Enti locali. Pertanto, le censure di illegittimità possono formare oggetto di ricorso giurisdizionale al competente Tribunale amministrativo (Tar, ndr) o, in alternativa, di ricorso straordinario al Capo dello Stato, nelle forme e nei tempi normativamente previsti».

giovedì 14 Marzo 2019

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