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Nominati otto canonici per la ricomposizione del Capitolo della Concattedrale

Giuseppe Tedone
Il parroco don Salvatore Summo chiede intanto la restituzione di oltre 670mila euro che nel 2003 dovevano essere destinati alla realizzazione, mai compiuta, di una "Casa di Spiritualità" a Calentano​
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Lunedì pomeriggio nella Cattedrale di Ruvo, durante la celebrazione dei Vespri, alla presenza del vescovo monsignor Domenico Cornacchia, sono stati nominati otto sacerdoti della Diocesi come nuovi canonici per la ricomposizione del Capitolo della Concattedrale di Ruvo. Don Fabio Tangari, in qualità di cancelliere della Diocesi, ha dato lettura delle disposizioni del Codice Canonico, nominando don Graziantonio Barile, don Gianni Rafanelli, don Fabio Tricarico, don Michele Bernardi, don Raffaele Gramegna, don Vincenzo Speranza, don Pasquale Rubini, don Angelo Mazzone, che insieme a don Salvatore Summo formano ora il Capitolo della Cattedrale. La decisione, presa insieme a quella di nuove immissioni canoniche nella Cattedrale di Molfetta, rompe un vuoto di nomine perdurante dal 1983.

Dopo la nomina dei nuovi canonici, don Salvatore ha voluto precisare e dire la sua sulla questione della non realizzazione della Casa di Spiritualità” in quel di Calentano. Il progetto doveva essere concretizzato grazie agli introiti derivanti dalla vendita di alcuni terreni, appositamente convenuta con il Capitolo stesso. «Ovviamente non possiamo metterci contro la Santa Sede e il Vescovo – ha detto -. Ma sono stati investiti oltre 600mila euro (circa 671mila, ndr), ed è giusto che questi soldi vengano utilizzati per la costruzione di strutture destinate ad aiutare le persone più bisognose della nostra città.

È giusto che i ruvesi siano a conoscenza di questa situazione creatasi nel lontano 2003, anno in cui la Diocesi ha ricevuto l’intera somma. Soprattutto chiedo che qualcuno spieghi come mai l’intera cifra non sia mai stata destinata alla città di Ruvo, visto che i terreni erano di proprietà del Capitolo della Cattedrale. Non vorrei – conclude – che quando non dovessi esserci più, tutta questa storia vada a finire nell’oblio e ciò non sarebbe onesto».

Dopo una lunga serie di rinvii, la restituzione fu disposta nel 2014 con un documento ufficiale dal compianto vescovo Luigi Martella entro i cinque anni successivi. La scadenza è dunque fissata fra poco più di due mesi, il 7 giugno 2019.

venerdì 5 Aprile 2019

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