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Il Vescovo in visita pastorale al “Tedone”: «Non abbiate paura di stupire»

Lucrezia Fiore (5a C liceo "Tedone")
«La più grande disgrazia - ha detto monsignor Cornacchia rivolgendosi alla comunità scolastica - è essere un umano senza nulla di umano, per questo credete nell'aiuto reciproco e nella fratellanza»​
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Una platea gremita e commossa di studenti e docenti del Liceo Scientifico Linguistico “O. Tedone” ha accolto lo scorso 13 aprile il vescovo Domenico Cornacchia per la sua visita pastorale. L’evento, intitolato dagli studenti “Forestieri senza meta”, a simboleggiare il drammatico scenario odierno, quasi come una provocazione si è posto l’obiettivo di andare oltre la superficialità quotidiana grazie al profondo spunto di riflessione proposto dalla citazione di Sant’Agostino: “Insegnami la dolcezza ispirandomi la carità, insegnami la disciplina dandomi la pazienza e insegnami la scienza illuminandomi la mente”.

Numerosi gli studenti che hanno calcato il palco dell’Auditorium per esibirsi in reading di poesie, performance canore e una piece teatrale intitolata “Dalla nascita a un turbinio di sensi ritrovati”. Gli attori Antonio Adessi, Roberta Carofiglio, Bartolo Colamartino, Federica Paparella, Martina Paparella, Paola Piccarreta e Antonio Varesano hanno portato in scena la metafora di un viaggio che esplora le fasi principali della vita. Uno spettacolo che ha mostrato come la creazione di un gruppo porti paradossalmente alla scoperta dell’individualità, che si rivela egoista nella sua affermazione e degenera nella dissoluzione dei legami e nell’odio reciproco. Ricche di pathos e di emozioni le esibizioni canore: Carlotta Carusillo e Raffaella Soldano hanno interpretato Let her go dei Passenger e Chiara Caputi ha recitato un testo poetico di Manzoni “Regala agli altri ciò che non hai” con l’accompagnamento al piano di Gianluca Cardinale. Successivamente, Annachiara D’Ingeo e Pia Costa si sono esibite in Esseri umani di Marco Mengoni e Hallelujah di Jeff Buckley, mentre Luisiana Lobascio, Silvia Maino e Francesca Conteo hanno proposto spunti di riflessione sull’interpretazione canora di Adriana Petrone della canzone di Elisa Un senso di te. Marcello Giangregorio e Pierfrancesco Pellegrini hanno performato Viva la vida dei Coldplay e Angels di Robbie Williams, mentre il reading di “Forestiero senza meta” è stato affidato a Paola Bruno e agli alunni di 1a A accompagnati al pianoforte da Gianluca Cardinale.

Dopo una breve pausa si è aperto il dibattito tematico con monsignor Cornacchia, nel quale gli alunni hanno potuto porgere al vescovo alcune domande, dalla più personale sul percorso ecclesiastico a quelle di natura etica. Il vescovo li ha esortati a porsi interrogativi e a essere sempre esigenti nella vita, spiegando l’etimologia della parola “curioso”, dal latino cur che significa perché, invogliando gli studenti a chiedersi il perché delle cose e a non fermarsi alle apparenze. Monsignor Cornacchia ha inoltre citato Antoine de Saint-Exupéry, autore del capolavoro Il Piccolo Principe in cui si legge che “L’essenziale è invisibile agli occhi”. Il vescovo ha precisato che non tutto ciò che riusciamo a manifestare equivale a ciò che siamo, che bisogna scoprire l’amore e che ciò che non siamo e vorremmo essere costituisce per noi la scommessa più grande. Egli invita a non emulare gli altri ma, piuttosto, a credere in se stessi e a inseguire la nostra meta, il nostro sogno, la grande scommessa di ciascuno di noi. Infine ha portato l’esempio di un uomo conosciuto nel 1973 a Firenze, il medico e intellettuale R. Follereau il quale, dopo un viaggio in Africa, ha venduto tutti i suoi beni per finanziare la costruzione di ospedali per i malati di lebbra. «La più grande disgrazia – ha precisato monsignor Cornacchia – è essere un umano senza nulla di umano, per questo credete nell’aiuto reciproco e nella fratellanza, perché, come ci ha insegnato don Tonino Bello, non dobbiamo stancarci di creare reti di convivialità tra le differenze: per quanto difficile possa essere non è impossibile. Tentare le cose più difficili richiede caparbietà e sacrificio, ma l’importante è porsi una meta».

Il Vescovo ha concluso il suo discorso parlando di un tema vicinissimo ai giovani adolescenti, che spesso si misurano con la loro fragilità e le loro turbolenze e non devono temere di chiedere aiuto, di confrontarsi con gli altri, anche adulti e, soprattutto, di imitare esempi positivi ed evitare quelli negativi per diventare essi stessi esempi positivi. «Non abbiate paura di stupire – ha esortato -, gli altri si devono stupire di noi».

La cerimonia si è conclusa con la consegna del dono da parte del Liceo Tedone, il manufatto artistico realizzato dalla studentessa Sabrina Damasco, ispirato alla “Madonna dei Migranti”, tanto cara a don Tonino. Le parole finali sono state affidate alla Dirigente Scolastica Domenica Loiudice, che ha parlato del bisogno di dedicarsi, nel suo ruolo di preside e persistendo nella sua missione di educatrice, agli studenti di un’intera scuola, per essere sempre loro vicina, sostenendoli anche con un sorriso o una mano tesa. I ringraziamenti finali li ha dedicati all’intera comunità scolastica per l’ottima riuscita dell’evento.

sabato 20 Aprile 2019

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