Attualità

Attacchi dei lupi negli allevamenti, l’allarme di Coldiretti

La Redazione
In dieci anni sono raddoppiati, mettendo a rischio animali nelle stalle e al pascolo. H​anno ferito e ucciso pecore, mucche, capre, suini, asini, cavalli, per un totale di 510 capi da gennaio ad oggi​
scrivi un commento 1098

Nel 2019 si è verificata una vera e propria mattanza nelle
stalle e sui pascoli di pecore e capre sbranate, mucche sgozzate e agnelli
uccisi in Puglia, dove la presenza del lupo si è moltiplicata negli ultimi
anni,
con il ripetersi di stragi negli allevamenti sulla Murgia barese
e tarantina e sul Gargano. È quanto afferma Coldiretti Puglia, a seguito della
recrudescenza del fenomeno degli attacchi dei lupi che hanno ferito e ucciso
pecore, agnelli, mucche, vitelli, capre, suini, asini, cavalli, per un totale
di 510 capi da gennaio ad oggi, sulla base delle denunce degli allevatori.

«Nel giro di dieci anni i lupi sono raddoppiati, mettendo a
rischio non solo gli animali nelle stalle e al pascolo, ma anche la vita stessa
di agricoltori, allevatori e automobilisti. In Puglia sono enormi i danni
causati dalla fauna selvatica, con un danno pari ad oltre 11 milioni di euro.
Sono essenziali misure di contenimento per non lasciar morire i pascoli e
costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le aree
rurali più difficili dove l’allevamento è l’attività principale, ma anche i
tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità
perduta con il recupero delle storiche razze pugliesi, come la pecora “Gentile”
di Altamura o la “Moscia” leccese», denuncia Savino Muraglia, presidente di
Coldiretti Puglia
.

Le prede o spariscono perché i lupi le portano via o vengono
azzannate alla giugulare e lasciate morte in loco, oppure se ne ritrovano solo
brandelli e i numeri la dicono lunga sulla necessità di innalzare il livello di
allerta e programmare efficaci attività di riequilibrio della fauna selvatica
che mette a repentaglio la stessa incolumità delle persone.

«L’ok definitivo alla legge regionale contro i danni da fauna
selvatica – spiega Muraglia – ha colmato un vuoto normativo durato decenni e
cambiato l’approccio all’emergenza. Abbiamo fatto pressing continuo sul
delicato tema della fauna selvatica che mette a repentaglio l’incolumità
pubblica e arreca danni al settore agricolo e all’allevamento. Ma ora serve
passare ai fatti per non disperdere un patrimonio zootecnico importante,
lasciato in balìa dei lupi», conclude il presidente Muraglia.

Serve responsabilità nella difesa degli allevamenti, dei pastori
e allevatori che con coraggio continuano a presidiare le aree zootecniche e a
garantire la bellezza del paesaggio. Senza i pascoli, aree straordinarie come
la Murgia e il Gargano muoiono, l’ambiente si degrada e frane e alluvioni
minacciano le città.

giovedì 12 Settembre 2019

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti

Le più commentate della settimana