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Da Cambridge a Gerusalemme. Il cammino di Patrick lungo la Via Francigena

La Redazione
​Ha 25 anni ed è un giovane pellegrino britannico. «La Puglia - dice - è una regione bellissima, dove ho incontrato persone bellissime umanamente che mi hanno accolto. Grazie, grazie ancora»​
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È partito a piedi nel giugno scorso da Cambridge, nel Regno Unito, dove vive, e qualche giorno fa è arrivato a Corato, attraversando Andria. Si chiama Patrick, ha 25 anni, ed è un giovane pellegrino che, con abiti moderni, sta seguendo l’itinerario storico della Via Francigena .

Dopo aver percorso 80 chilometri per giungere a Londra, Patrick ha imboccato la Via Francigena dal suo punto di inizio, esattamente da Canterbury. Ha attraversato la Francia, la Svizzera e poi l’Italia, toccando il passo del Grande San Bernardo.

Ha quindi percorso tutta l’Italia giungendo in Puglia. La sua meta è Gerusalemme, che raggiungerà camminando sul «percorso storico» – come lui stesso racconta -, imbarcandosi da Bari per Durazzo e proseguendo poi per l’Albania, la Macedonia, la Grecia e la Turchia.

Il Comitato della Via Francigena del Sud ha ospitato gratuitamente Patrick, offrendogli la cena e fornendogli assistenza lungo tutto il tratto francigeno Ruvo-Terlizzi-Bitonto sino a Bari, ultima tappa di Puglia. Poi lo ha anche intervistato.

Patrick, perché hai scelto la Via Francigena?
«Ne ho sentito parlare lungo il cammino di Santiago che ho percorso in un intero mese attraversando la Francia. In questo cammino ho conosciuto molti pellegrini che mi hanno parlato della Via Francigena, soprattutto quella del Sud d’Italia, descrivendola come la più bella perché è più autentica. Sono del parere che la Via Francigena sia più bella del Cammino di Santiago perché non è affollata, puoi percorrerla in solitudine e apprezzare il silenzio. Mi hanno anche parlato di Bari, come più bella di Parigi».

Sei il primo pellegrino giovane a percorrere un così lungo viaggio. Qual è il motivo?
«Fare un viaggio d’avventura. Questa società è una trappola: i giovani pensano a trovare lavoro, marito, una casa. Ma la vita è di più, un giovane deve sentirsi più libero. Io ora posso fare un viaggio di questo tipo perché sono giovane e in salute e sono libero da legami sentimentali. È il momento giusto».

Ci puoi raccontare qualche aneddoto che hai vissuto in questo viaggio?
«Certo. La mia prima avventura è iniziata quando ho comunicato una sera a cena ai miei genitori che volevo fare questo viaggio a piedi. Sono impalliditi, mia madre si è subito spaventata e ha avuto paura per me, visto il viaggio così insolito. Ma quando ha sentito che sono riuscito a cavarmela nell’attraversare la Francia, in cui spesso ho dormito per strada, in comunità di barboni o in tenda, e sono riuscito a superare numerose difficoltà, ha iniziato a darmi fiducia e a credere nel mio viaggio. È stata una grande avventura dormire in tenda in un parco o in una fossa nella Valle d’Aosta. Tutto questo è incredibile anche per i miei amici. Si tratta di un viaggio straordinario perché si incontrano comunità diverse, culture diverse e religioni diverse (cristiani, musulmani, greci) ed è affascinante. Spero di non cambiare troppo in questo viaggio che mi cambierà comunque, perché sono un pellegrino e sono pace e voglio rimanere giovane e in pace».

Questo viaggio in cosa ti sta cambiando?
«Sono più sicuro. La mia fede si è rinforzata e mi dà più sicurezza, mi fa sentire sicuro nel mio cammino. Ho superato molti imprevisti grazie alla fede, che mi ha aiutato a usare la mia abilità a risolvere difficoltà. Io credo in Dio».

Perché hai dormito per strada?
«Il mio viaggio è molto lungo e non posso spendere tutti i miei soldi di pochi mesi di lavoro. E poi non avrei mai dormito in hotel di lusso, perché voglio fare un’esperienza più umile, più semplice. Voglio ringraziare tutte le persone di Puglia che ho incontrato perché la Puglia è una regione bellissima dove ho incontrato persone bellissime umanamente che mi hanno accolto. Grazie, grazie ancora».

«Buon cammino Patrick – è l’arriverderci del comitato Via Francigena – siamo stati felici di averti accolto nella nostra città e di aver conosciuto un giovane con l’animo francigeno di un tempo».

martedì 1 Ottobre 2019

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