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Ospedale Unico di I Livello del Nord Barese, Emiliano: «A giorni annuncio sulla sua sede»

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
​Il Governatore l'ha scritto nel messaggio inviato a Mario Albrizio, coordinatore del Progetto, in occasione dell'incontro tenutosi giovedì scorso, a tre anni esatti dalla firma della carta di Ruvo
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Nei prossimi giorni Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia con delega alla Sanità, farà
sapere dove sarà costruito l’Ospedale Unico di I livello nel Nord Barese.

L’annuncio è stato
dato tramite messaggio inviato a Mario
Albrizio
, coordinatore del Progetto Ospedale Unico, che ne ha dato lettura nel
corso dell’incontro “La Carta della Salute – 3 anni dalla Carta di Ruvo”
svoltosi a palazzo Caputi. Al
tavolo anche il dottor Felice Spaccavento, fondatore del Progetto, il sindaco
Pasquale Chieco
ed Ergerta Cuko, che ha letto uno stralcio della Carta della
Salute.

Più che di un
convegno, quello di giovedì scorso è stato una
call rivolta soprattutto ai cittadini, affinché continuino a credere nei fondamenti del “Memorandum della
perfetta sanità partecipata” o Carta di Ruvo, sottoscritta l’11 ottobre del 2016 nel Palazzetto dello
Sport di viale Colombo
dal presidente Emiliano e da Spaccavento che, sin dal
2008, ha denunciato la crisi del sistema sanitario pugliese.

Negli intenti dei
promotori del Progetto, la sede di un ospedale
multispecialistico sarebbe dovuto essere uno dei tre nosocomi del Nord Barese (l’Umberto I
di Corato, il Sarcone di Terlizzi e il Don Tonino Bello di Molfetta).

Ed era il 4 febbraio 2017 quando Emiliano, dopo un tour
nei tre ospedali, proprio a Ruvo di Puglia, in sede di conferenza stampa, aveva
dichiarato che dopo le elezioni nei comuni di Terlizzi e Molfetta una
Commissione tecnica ad hoc – mai istituita – avrebbe deciso la sede.
Tuttavia, proprio una serie di congiunture, tra cui i campanilismi che lo
stesso presidente aveva assicurato non sussistere, hanno impedito sino a ora di
giungere a una decisione in tempi brevi. Ritardi che hanno indotto Spaccavento
ad abbandonare i lavori, ma non l’idea del Progetto.

Intanto, a luglio
scorso, la Giunta regionale approva il
Documento Unico di Riordino Ospedaliero: si accendono le speranze per la
concretizzazione della Carta di Ruvo, ma l’attesa continua. Per questo si è
avvertita l’esigenza di organizzare l’incontro a cui, tuttavia,
Emiliano non ha partecipato perché impossibilitato: per Albrizio non si tratta di una strategia, avendo percepito la sincerità e l’interesse nel Progetto da parte del Governatore in quella sera di ottobre del 2016.

La Carta di Ruvo,
disprezzata da alcuni, ha sortito,
tuttavia, effetti positivi tra cui l’evitare la desertificazione sanitaria.
Albrizio considera il progetto di Spaccavento la salvezza della sanità nel Nord
Barese, perché si garantirebbe il diritto alla salute e alla dignità di ammalati
e operatori sanitari. Come? Riunendo in unica sede le eccellenze dei tre
ospedali, mentre alla Regione spetterebbe il compito di istituire la
rianimazione.

Non solo. A un
ospedale multispecialistico, Spaccavento ritiene che sia necessario affiancare
nuovi modelli di sanità territoriale, quali l’ospedalizzazione domiciliare, le
case Salute, le strutture riabilitative pubbliche, i reparti di lungodegenza per i più anziani,
l’assistenza specialistica domiciliare ai malati fragili e complessi (Sma,
Sla).

Il sindaco Pasquale
Chieco, anche se apparentemente Ruvo di Puglia si trova in posizione di
“neutralità”, si sente coinvolto in questo processo di snellimento
della Sanità. La Carta ha prodotto
risultati che si stanno consolidando, quali il richiamare tutti quanti a una gestione ottimale della sanità
territoriale. Per il primo cittadino, l’ospedale di base, pur avendo competenze, non offre le stesse garanzie
in termini di servizi come l’Ospedale Unico di I Livello, così come non bisogna
trascurare una forte domanda di sanità territoriale. Si sente fiducioso,
quindi, per il percorso che si è avviato.

Pieni di speranza si
sentono anche i medici e tutti coloro che operano nella Sanità, presenti giovedì, che credono nel Progetto. Ora è
necessario che siano i cittadini a collaborare nell’esigere una migliore
sanità.

domenica 13 Ottobre 2019

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