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Vini pugliesi a rischio frode, necessario riformare la normativa “agroalimentare”

La Redazione
«​Il ​mercato parallelo di falsi "made in Puglia" vale centinaia di milioni di euro: una danno all'economia "onesta"», denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia
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Serve tolleranza zero sulle frodi che mettono a rischio lo sviluppo del settore vitivinicolo pugliese.

La Puglia ha prodotto 11 milioni di ettolitri di vino; è al primo posto nella classifica delle regioni più produttive e di crescita in valore dell’export, aumentato del 67% negli ultimi cinque anni.

È quanto afferma Coldiretti Puglia che plaude all’operazione “Ghost Wine” dei Carabinieri dei Nas di Lecce che hanno sequestrato 10 milioni di prodotto vinoso, spacciato come bevanda di qualità o addirittura biologica, Doc e Igt.

«È indispensabile che l’attività di controllo sia accompagnata da un sistema sanzionatorio più rigido. L’agroalimentare di qualità subisce gli attacchi continui di pratiche commerciali scorrette che incidono negativamente sulla sana concorrenza sui mercati nazionali e internazionali; ingannano i consumatori e creano un mercato parallelo di falsi “made in Puglia” che vale centinaia di milioni di euro», denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

La popolarità anche internazionale di eccellenze varietali uniche quali Primitivo, Negroamaro e Nero Di Troia, – afferma Coldiretti Puglia – il successo di importanti vini quali il Primitivo di Manduria, il Salice Salentino e il Castel del Monte, per citare i più conosciuti, espongono il comparto a rischio frodi e speculazioni. Prezioso il lavoro di Ispettorato Centrale Repressione Frodi, Nas, Corpo Forestale, affiancati negli ultimi anni dagli organismi di controllo terzo delle Dop e Igt, relativo ai controlli in campo.

«Il Primitivo è al secondo posto della top ten di gradimento degli italiani con una crescita del 21% dei consumi, seguito al quarto posto dal Negroamaro (+15%). Grande exploit della Puglia dei rossi, degli spumanti e dei vini rosati che in tre anni registrano un balzo record del + 122%, rappresentando il 40% della produzione nazionale totale dei rosati con oltre 1 milione di bottiglie l’anno. In sintesi quasi 2 bottiglie su 4 di rosé Made in Italy è pugliese e sempre i rosati fanno registrare una crescita dei consumi superiore al 13%, un patrimonio di valore e di immagine che non accettiamo venga depauperato e macchiato da alcuno», insiste Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce.

I casi di “agropirateria” nel settore vitivinicolo pugliese riguardano in particolare Negroamaro, Primitivo, Moscato, Aleatico e Malvasia. Gli ottimi risultati dell’attività delle Forze dell’Ordine confermano l’efficacia del sistema di controlli in Italia che – continua la Coldiretti – vanno però sostenuti con la riforma dei reati in materia agroalimentare per aggiornare le norme attuali, risalenti anche agli inizi del Novecento. Un obiettivo – conclude la Coldiretti – sostenuto dalla importante decisione del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede di chiedere la collaborazione di Giancarlo Caselli e dell`Osservatorio Agromafie promosso dalla Coldiretti, proprio per procedere alla revisione delle leggi in materia.

martedì 21 Gennaio 2020

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